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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Torre Guaceto, reflui: a rischio il finanziamento per la condotta sottomarina

La Regione minaccia di ritirare il finanziamento pari a 8 milioni se i Comuni di Brindisi e Carovigno non avvieranno l'iter autorizzativo

BRINDISI – Il Consorzio di Torre Guaceto rischia di perdere il finanziamento pari a otto milioni di euro stanziato dalla Regione Puglia per la realizzazione di una condotta sottomarina attraverso la quale immettere in mare, a 50 metri di profondità, le acque reflue, se i Comuni di Carovigno e Brindisi (soci dell’ente insieme al Wwf) non avvieranno in tempi celeri l’iter autorizzativo.

Il ritardo accumulato dalle due amministrazioni comunali è di almeno un anno. Basti pensare che risalgono al mese di novembre del 2015 le prime lettere che la Regione Puglia ha inviato agli enti per sollecitare l’apertura del procedimento autorizzativo. Ma da quanto appreso da BrindisiReport, i solleciti della Regione sono caduti finora nel vuoto, tant’è che in una delle ultime missive inviate ai Comuni viene esplicitata la minaccia di ritirare i fondi, se da Brindisi e Carovigno non arriveranno risposte concrete. L’auspicio è ovviamente che i due Comuni sblocchino il prima possibile l’impasse, tenendo conto dell’importanza di questa opera per la tutela ambientale dell’oasi.

Attraverso la condotta sottomarina, infatti, verranno immessi all’esterno dell’area marina protetta i reflui trattati presso l’impianto di depurazione consortile di Bufalaria. La speranza, però, è che la quantita di reflui da riversare in mare possa essere drasticamente ridotta, se non azzerata del tutto, dopo l’attivazione di un impianto di affinamento e riutilizzo delle acque reflue che vedrà la luce a Torre Guaceto.

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Si tratta di un’opera analoga a quella che è già in funzione in località Forcatella, nell’agro di Fasano, presso la quale si è recata ieri (11 marzo) una delegazione degli imprenditori agricoli dell’Area Protetta di Torre Guaceto guidata da tecnici e amministratori del Consorzio di Gestione, nell’ambito di una iniziativa organizzata dal presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giannicola D’Amico, con la fondamentale collaborazione di “Aquasoil”, società che si occupa dell’affinamento a Forcatella. 

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Quanto all’impegno in tal senso dell’ente gestore si sottolinea che nella fase di progettazione e realizzazione dell’impianto per il riutilizzo dei reflui si chiederà ad Acquedotto Pugliese l’impiego di tecniche e tecnologie simili a quelle utilizzate nell’impianto di Forcatella, grazie alle quali si è garantita un’elevata qualità delle acque.

“Il progetto ideato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto – ha dichiarato il presidente dell’ente, Vincenzo Epifani - prevede l’utilizzo di circa la metà delle acque affinate. Nel caso in cui non verranno realizzati altri interventi per l’uso di queste in agricoltura, il Consorzio chiederà che le stesse vengano immesse nelle trincee drenanti già realizzate e quindi in falda, permettendo così il ricarico di questa con acque dolci e, contestualmente, riducendo o eliminando del tutto lo scarico a mare attraverso la condotta sottomarina”.

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