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Cronaca Torre Santa Susanna

Aggredirono un immigrato, chiesto il rinvio a giudizio per padre e figlio

I fatti si verificarono il 21 febbraio 2020. La vittima, un 23enne del Mali, era in giro in cerca di lavoro

TORRE SANTA SUSANNA  – La Procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di D.M., 47 anni, e A.M., 24 anni, rispettivamente padre e figlio, presunti responsabili dell’aggressione ai danni M.S, 23enne del Mali, avvenuta il 21 febbraio 2020 nelle campagne di Torre Santa Susanna. Il sostituto procuratore Paola Palumbo ha chiesto il rinvio a giudizio anche anche nei confronti di una 38enne C.C.,  residente sempre a Torre Santa Susanna, per aver sporto una falsa denuncia di atti osceni e violazione di domicilio nei confronti del migrante. Padre e figlio, identificati dai carabinieri della stazione di Torre Santa Susanna, all'epoca dei fatti furono denunciati a piede libero. Devono rispondere dei reati di lesioni e sequestro di persona. 

La vittima, difesa dagli avvocati Domenico Attanasi e Nicola Lonoce del foro di Brindisi, si rivolse a due operai presenti nei pressi di una abitazione in costruzione, ovvero padre e figlio.  Questi, dopo aver fatto accedere il ragazzo nel giardino dell’abitazione in costruzione, l’avrebbero colpito al volto con un pugno e successivamente in testa con un bastone di ferro. Immediatamente il ragazzo, che aveva raggiunto quella zona in bicicletta, fuggì a piedi per le campagne raggiungendo la strada principale, dove fu soccorso da un automobilista che lo condusse presso la casa di prima accoglienza situata a Torre Santa Susanna, in cui viveva.

Successivamente il ragazzo fornì la sua versione dei fatti ai responsabili del centro, dai quali fu accompagnato all’ospedale di Francavilla Fontana per essere visitato. Fu dimesso dallo stesso ospedale con 20 giorni di prognosi per una ferita lacero contusa alla testa.  I militari dell’Arma, informati dal nosocomio dell’avvenuta aggressione, raggiunsero il ferito e raccolsero la sua denuncia. Il giorno seguente, dopo la dimissione dall’ospedale, i carabinieri, al fine d’identificare il luogo dell’aggressione, ripercorsero la strada insieme al ragazzo, riuscendo in un successivo momento ad identificare i due aggressori.

 Il 47enne D.M., è stato condannato nel 2014 per associazione di tipo mafioso (seguito operazione Canali del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Brindisi) e nel 2019 per riciclaggio. 

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