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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tra fuliggine e abbandono, in via Rossini

TUTURANO – Sono passati dieci giorni dall'incendio doloso che ha danneggiato lo scantinato della palazzina numero 31, scala F, di via Rossini a Tuturano. Pareti, pavimento e soffitto sono ancora pieni di fuliggine, i residenti dei primi piani dell'edificio sono ancora costretti a tenere le porte chiuse.

TUTURANO – Sono passati dieci giorni dall'incendio doloso che ha danneggiato lo scantinato della palazzina numero 31, scala F, di via Rossini a Tuturano. Pareti, pavimento e soffitto sono ancora pieni di fuliggine, i residenti dei primi piani dell'edificio sono ancora costretti a rimanere con le porte chiuse. A piano terra c'è l'appartamento dove vive una 17enne disabile, in coma vegetativo, costretta su una sedia a rotelle. Il papà Antonio Fumarola lancia un nuovo appello all'amministrazione, dopo quello esternato poche ore dopo l'incendio: l'uomo chiede ancora e a gran voce la pulizia del locale.

La sua bambina non può respirare l'aria malsana emessa da quello scantinato “Sono 400 metri di locale impraticabili. Mia figlia non può permettersi di assorbire gli odori della fuliggine, abitiamo a piano terra, diversamente non potremmo gestire questa malattia. Il nostro appartamento, però, è a pochi metri dal seminterrato e la puzza invade continuamente la nostra casa. Ho telefonato più volte a tutti i responsabili comunali che dovrebbero mettere fine a questa situazione ma mi è stato risposto che non ci sono soldi”.

Lo scantinato prese misteriosamente fuoco poco prima della mezzanotte di martedì 8 ottobre. Il box dove è stato appiccato il fuoco (sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile) appartiene a una donna deceduta, l'abitazione è in uso ai parenti, il nipote, omosessuale, sostiene che l'incendio è da ricollegare agli atti persecutori di cui è vittima a causa della sua cosiddetta diversità. Ma questo è un aspetto tutto da appurare.

L'unico dato certo è che una famiglia composta da padre madre e nove figli di cui una disabile è costretta a vivere con le finestre chiuse e le altre 13 famiglie non possono utilizzare i box ubicati all'interno dello scantinato perché pieni di fuliggine e puzza di bruciato. "Tutti i vestiti invernali sono conservati in quegli sgabuzzini - spiegano alcune residenti - non possiamo però prenderli, entrare è impossibile".

Il giorno successivo all'incendio il Comune, su sollecitazione di Fumarola, inviò sul posto una squadra della Monteco ma gli interventi sono serviti a ben poco "Sono venuti alcuni operai con scope, palette e un grosso contenitore ma sono andati via quasi subito perchè si sono resi conto che per la situazione che c'è gli attrezzi a loro disposizione non erano adatti. Serve l'idropulitrice - spiega ancora Fumarola - chiamo al Comune ogni giorno ma non ricevo ascolto, queste palazzine sono completamente dimenticate. A giugno di quest'anno si è staccato un pezzo di tubo di raccolta dell'acqua piovana, quello che è rimasto (circa 20 metri) è pericolante, abbiamo richiesto più volte gli interventi e l'unica cosa che hanno fatto è delimitare la zona sottostante con transenne, per evitare che i bambini, e in questo palazzo ce ne sono almeno una quindicina, vadano a giocare proprio lì sotto".

 

 

 

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