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Cronaca

Traffico di droga, condanne definitive per gli imputati di Uragano

Disposto nuovo processo d’Appello per Maurizio Screti, ritenuto uomo di fiducia di Raffaele Renna, alias Puffo, al quale furono inflitti 25 anni

BRINDISI – Diventano definitive le condanne scaturite dall’inchiesta della Dda di Lecce, chiamata Uragano, sul traffico di droga fra Brindisi, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e San Donaci, dopo la pronuncia della Cassazione.

La Cassazione

La conferenza stampa dell'operazione Uragano-2-2-2Dinanzi ai giudizi della IV sezione della Suprema Corte ieri hanno discusso i difensori degli imputati che hanno presentato ricorso dopo la sentenza della Corte d’Appello di Lecce, con riferimento al giudizio in abbreviato. Gli Ermellini hanno accolto solo alcuni ricorsi, rigettando tutti gli altri.

Annullamento con rinvio per Adriano Gialluisi e per Daniele Leuzzi, entrambi difesi dall'avvocato Ladislao Massari, con riferimento ai capi d'imputazione relativi all'associazione finalizzata al traffico di droga e a un episodio di spaccio: per il primo in Appello c'era stata condanna alla pena di otto anni e otto mesi di reclusione, per il secondo a otto anni e quattro mesi. 

Annullamento senza rinvio per Maurizio Baglivo, difeso dall’avvocato Laura Beltrami, per il quale la Corte di Lecce aveva chiuso il conto a 12 anni di reclusione;  annullamento con rinvio per Andrea Sgura, stesso difensore; annullamento con rinvio per Maurizio Screti, difeso dall’avvocato Francesco Cascione, per il quale c’era stata condanna in Appello a otto anni, dieci mesi e venti giorni (era ritenuto persona di fiducia di Raffaele Renna); annullamento con rinvio  per Luigi Iurlo difeso dall’avvocato Cinzia Cavallo, per il quale c’era stata condanna in Appello a sei anni e otto mesi di reclusione.

Per gli imputati per i quali è stato disposto l’annullamento con rinvio, dovrà essere fissato un nuovo processo d’appello, un appello bis.

Condanne definitive

La prima condanna a diventare definitiva di fronte all’accusa di essere stato a capo di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, è quella inflitta a Raffaele Renna, alias Puffo: 25 anni di reclusione. Per l’imputato non c’è stato ricorso in Cassazione dopo la pronuncia di secondo grado con cui venne assorbita la condanna riportata nel processo Game Over, a conclusione del quale Renna venne condannato a 18 anni, poiché la Corte salentina riconobbe la continuazione dei reati di associazione finalizzata al traffico di droga.

In appello furono rideterminate le pene per i seguenti imputati: sette anni per Maurizio Andriani; otto anni e quattro mesi per Marco Asuni; otto anni per Consilia Baglivo; nove anni e 20 giorni per Marco Baglivo; otto anni e quattro mesi per  Michele Baglivo; un anno e otto mesi per  Roberto Calò; dieci anni, sei mesi per Cosimo D’Alema (da 18 anni e otto mesi); sette anni per Letterio Cosimo; 15 anni e otto mesi per Vincenzo D’Ignazio; un anno e due mesi per Franceschini Luigi; sette anni per Gianluigi Andriano; sei anni e due mesi per Andrea Gubello.

E ancora: quattro anni e otto mesi per Cristina Palano;  sei anni e dieci mesi Giuseppe Perrone; 25 anni in Raffaele Renna in continuazione ; sei mesi per un solo episodio di spaccio Leonardo Rollo; 14 anni e due mesi per Rosafio Juri; 13 anni e venti giorni per Danilo Versienti; quattro anni Ortis Banda; un anno per Francesco De Luca, quattro anni quattro mesi Andrea De mitri, tre anni e idei mesi Giuseppe Marra, un anno e sei mesi Alessandro Miglietta, quattro anni Cristian Quarta, quattro anni e otto mesi Cosimo Saccomanno, nove mesi Antonio Saracino.

L’accusa

Il sodalizio contestato dalla Direzione distrettuale antimafia avrebbe operato fra il 2011 e il 2013, stando ai risultati delle indagini delegate ai militari del nucleo di Polizia tributaria al comando del maggiore Giuseppe Maniglio. Cocaina, hascisc, eroina, viaggiavano fra Brindisi e San Pietro Vernotico, talvolta anche con direzione  Oria e Nord del Salento, sotto il controllo di tre presunte organizzazioni: una avrebbe avuto base a San Pietro e due a Brindisi. Le indagini portarono a 44 arresti il 6 maggio 2015, quando scattò il blitz Uragano.

 


 

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