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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Pescatore subacqueo 17enne annega durante battuta al largo di Savelletri

Un ragazzo di 17 anni ha perso la vita nel tardo pomeriggio di oggi nelle acque a largo di Savelletri località balneare del Comune di Fasano dove stava praticando pesca subacquea in apnea insieme al padre. Non si conoscono al momento le cause del decesso ma da quanto si apprende il minorenne è rimasto bloccato sul fondale

SAVELLETRI – Un ragazzo di 17 anni ha perso la vita nel tardo pomeriggio di oggi nelle acque a largo di Savelletri località balneare del Comune di Fasano dove stava praticando pesca subacquea in apnea insieme al padre. Non si conoscono al momento le cause del decesso ma da quanto si apprende il minorenne è rimasto incastrato sotto un lastrone di roccia. La vittima si chiamava Scipione Barnaba, risiedeva a Taranto e avrebbe compiuto 18 anni il 6 agosto prossimo.

A lanciare l’allarme è stato proprio il papà quando non lo ha visto riemergere. L'uomo si è rivolto all'ufficio locale marittimo, in servizio c'era il maresciallo Roberto Cisternino che ha immediatamente attivato le ricerche, coinvolgendo un sub del posto che si è immerso nella zona dove si era presumibilmente tuffato il ragazzo. Il corpo è stato trovato subito ma questo non è servito a evitare il triste epilogo. Sul posto, nel porto di savelletri di sera-2frattempo, si è recata una motovedetta della Guardia costiera della Capitaneria di porto di Monopoli: la zona di pesca si trova tra Savelletri e Torre Canne, e purtroppo nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi (si erano mobilitati anche i colleghi di Brindisi, coordinati dal capitano di vascello Mario Valente) e sulla banchina era già pronta un’ambulanza del 118, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. 

Da quanto si è appreso, la vittima stava pescando poco al largo di Case Bianche dove, a circa 200 metri dalla riva e a poca profondità si trovano alcune zona rocciose dove è possibile trovare prede. Le dinamiche della tragedia saranno ricostruite da Capitaneria e carabinieri della compagnia di Fasano, diretta dal comandante Pierpaolo Pinnelli. La salma dello sfortunato ragazzo è stata comunque consegnata alla famiglia straziata dal dolore, su decisione del pm di turno alla procura, Valeria Farina Valaori. La ricognizione medico legale ha concluso per morte da annegamento, indotto da perdita di conoscenza del giovanissimo pescasub, forse colto da sincope anossica, la causa principale degli incidenti che avvengono durante le immersioni in apnea.

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