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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Traghetto bloccato: il Comune prende la cosa seriamente, l'Authority minimizza

BRINDISI – Il vicesindaco di Brindisi Mauro D’Attis mantiene gli impegni e stamani ha ricevuto il rappresentante dell’armatore della nave traghetto “Ionian Spirit” della Agoudimos Lines “e gli ha chiesto, pur nella consapevolezza dei disagi subiti ieri sera, di desistere dalla annunciata volontà di abbandonare il porto di Brindisi”.

BRINDISI – Il vicesindaco di Brindisi Mauro D’Attis mantiene gli impegni e stamani ha ricevuto il rappresentante dell’armatore della nave traghetto “Ionian Spirit” della Agoudimos Lines, l'agente Franco Aversa, “e gli ha chiesto, pur nella consapevolezza dei disagi subiti ieri sera, di desistere dalla annunciata volontà di abbandonare il porto di Brindisi”.

Contestualmente, D’Attis “ha concordato un incontro, che si terrà agli inizi della prossima settimana, con il presidente dell’Autorità Hercules Haralambides finalizzato a verificare tutte le problematiche più impellenti che riguardano il porto e quindi, di conseguenza, la città di Brindisi”. Sin qui l’iniziativa del Comune, che ha preso la questione molto seriamente. Minimizza invece l’Autorità Portuale, con una spiegazione che fa più acqua del tubo che reso impraticabile.

La difesa dell'Authority - “In riferimento alle notizie pubblicate sulla stampa locale ieri ed in data odierna, relative al ‘traghetto bloccato, rabbia dei passeggeri, vergogna per il porto, ecc.’,  l'Autorità Portuale di Brindisi ritiene necessario precisare i fatti al fine di dare adeguata e corretta informazione ai cittadini tutti e per garantire che l’operato delle Amministrazioni portuali”, si legge in un comunicato dell’ente.

“I fatti: ieri mattina – afferma l’Authority - una tubazione di notevole portata dell'Acquedotto Pugliese, che attraversa l'area utilizzata per l’imbarco e lo sbarco dei mezzi dalle navi ormeggiate alla banchina del porto interno riservata al traffico con l'Albania, ha subito un’improvvisa rottura”.

Quindi, “allertati dal personale di vigilanza, i tecnici dell'Autorità Portuale hanno effettuato immediatamente un sopralluogo richiedendo l'intervento dei tecnici dell'Acquedotto Pugliese, proprietario dell’impianto, il quale ha inviato il proprio personale. Sopraggiunto,  ha rilevato la gravità della lesione e nel pomeriggio sono stati accertati ben tre punti di perdita”.

“L'acqua fuoriscita nel frattempo ha provocato il sollevamento del manto stradale sul quale avrebbero a breve transitato i mezzi sbarcati dalla nave Ionian Spirit. La nave è stata raggiunta dal pilota all’imboccatura del porto alle 18:55 (da questo momento occorrono in media circa 30 minuti per completare l'ormeggio nel porto interno)”, prosegue la nota dell’Autorità portuale.

“Unitamente alla Capitaneria di Porto ed alla Polizia di Frontiera si è cercata una soluzione che consentisse in ogni caso l'espletamento delle operazioni di sbarco e imbarco in sicurezza, tenuto conto che le perdite di acqua avevano dissestato la sede stradale. L'ormeggio della nave è stato comunque completato alle ore 20.00 con circa 30 minuti di ritardo. Le operazioni di sbarco sono iniziate immediatamente dopo e regolarmente proseguite”.

“L’AqP ha ripreso l'intervento per il ripristino definitivo della tubazione e della pavimentazione in data odierna. Questi sono i fatti. Emerge con chiarezza che l'episodio verificatosi - sostiene l’Authority -  rientra in una normale casistica, soprattutto se si considera che il ritardo (e quindi i disagi per i passeggeri) è stato contenuto in soli 30 minuti. Tuttavia, trattandosi di una circostanza non prevedibile e certamente non ascrivibile alla responsabilità dell’Autorità Portuale, si ritiene di aver operato per garantire prioritariamente la sicurezza dei passeggeri”.

Ed ecco le conclusioni: “L’Autorità portuale di Brindisi ritiene che opinioni quali ‘chiudere il porto e gestire le attività da Bari e Taranto’ non contribuiscano a creare uno spirito comune e positivo di cooperazione che dovrebbe prevalere tra i cittadini per rilanciare il nostro porto con il suo nuovo manager. Quest’ultimo, peraltro, non è in vacanza, come si vuole far credere, ma è impegnato a tempo pieno nella gestione del porto”.

Il presidente c'è, ma non c'è - Quest’ultima affermazione non corrisponde a quanto è a conoscenza di BrindisiReport.it: il presidente dell’Autorità Portuale, Hercules Haralambides, forse non è in vacanza ma manca da Brindisi da circa due settimane, e dovrebbe rientrare tra oggi e lunedì. Fornire informazioni non veritiere alla stampa non è un reato, ma ci induce a pensare che qualcuno a Brindisi preferirebbe che i giornalisti – come va di moda dire – passassero il tempo a pettinare le bambole.

Nessuno ha avvertito l'armatore - La seconda macroscopica falla nella nota uscita dagli uffici della ex Stazione Marittima è quella dell’assenza di una spiegazione plausibile del perché, impraticabili entrambe le rampe di sbarco nel Seno di Levante (fatto noto sin dalla mattina, come si evince dal comunicato), nessuno ha avvertito l’agente marittimo o l’armatore della Ionian Spirit, preannunciando il problema e lasciando alla compagnia la scelta di sbarcare, ad esempio ad Otranto per ragioni eccezionali.

Silenzio sul mancato spostamento a Costa Morena - La terza falla è quella della mancanza di una ragione ufficiale e pubblica al mancato spostamento a Costa Morena delle navi per l’Albania. Lì ci sono due nuove rampe, servizi igienici, e anche un’area sterile nuova di zecca, opere completate due anni fa. In via informale sia sa che il motivo ostativo è che l’ormeggio dei traghetti in andana in quel punto non è sicuro. Ma le navi per Valona sono lunghe la metà di quelle per la Grecia, quindi il problema dovrebbe essere maggiore per queste ultime, che però continuano a operare a Costa Morena.

Il ritardo c'è stato, eccome - La quarta falla sono i ritardi nello sbarco dovuti al blocco del traghetto fuori dal porto: perché la soluzione di emergenza non è stata individuata nella mattinata, quando si è rotto quel tubo? O qualcuno ha dimenticato che a sera sarebbe arrivato un traghetto? I tempi del ritardo, ridimensionati nel comunicato dell’Autorità portuale, non coincidono affatto con la rabbia che ieri sera aveva pervaso i passeggeri. Nessuno si agita tanto per 30 minuti di ritardo.

Quinta falla. La casistica di simili vicende sarà forse normale per Brindisi, non per altri porti, dove se una banchina è interdetta ne se fa immediata comunicazione ai comandanti delle navi in arrivo. Gli albanesi non sono passeggeri di serie B, ma continuano ad essere trattati come tali, abbandonati da quattro anni all’esterno del porto in via Spalato senza neppure i servizi essenziali. Per Haralambides ci sarà molto lavoro da fare: esattamente tutto quello che non è stato fatto negli anni scorsi.

A proposito: quando mai dall’Authority è stato chiesto ai cittadini di collaborare per il rilancio del porto? Non si conosce l’elenco dei consulenti dell’Authority, i dati sulle perdite di traffico del 2010 e del primo trimestre 2011 si sono viste solo a mandato precedente concluso. E non sono cittadini di Brindisi gli agenti marittimi inascoltati da sempre dall’Authority nelle sue varie gestioni?

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