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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tragica caduta nella cisterna, l’autopsia non chiarisce le cause

Non è escluso che alla base dell'incidente avvenuto lo scorso 19 maggio ci sia stato un malore: Salvatore Ussai aveva 51 anni ed era ospite della residenza assistenziale di Erchie, tre gli indagati per omicidio colposo. Da accertare il motivo per il quale l'uomo si è avvicinato al pozzo della struttura

BRINDISI – Non c’è, al momento, risposta alla domanda legata alla causa della morte di Salvatore Ussai, 51 anni, l’ospite della residenza sanitaria assistita di Erchie, caduto in un pozzo cisterna di pertinenza della struttura. L’autopsia non è stata risolutiva, non ha permesso di accertare il motivo del decesso che potrebbe anche essere ricondotto a un malore improvviso che gli ha fatto perdere l’equilibrio.

L’esame autoptico è stato condotto dal medico legale Antonio Carusi, incaricato dal pubblico ministero Antonio Costantini, dopo la notifica degli avvisi di garanzia nei confronti di tre persone: l’amministratore della casa di cura, di Torre Santa Susanna, e di due dipendenti, uno di Torre Santa Susanna e l’altro di Erchie. L’ipotesi di reato ipotizzata è omicidio colposo in concorso. Per avere elementi utili alle indagini, bisognerà aspettare i risultati di analisi più dettagliate sui camipioni prelevati.

La tragedia è avvenuta lo scorso 19 maggio nel primo pomeriggio: attorno alle 14, stando alla ricostruzione dei fatti, Ussai, originario della provincia di Taranto, è stato trovato senza vita in un pozzo-cisterna della Residenza sociosanitaria assistenziale “Santa Lucia” in via Roma, a Erchie.

Non è chiaro il motivo per il quale l’umo abbia raggiunto il pozzo. Si è accasciato all’improvviso, finendo su una lastra in plexiglas posta a copertura del manufatto, sequestrato dai carabinieri su disposizione del pm. La lastra  sotto il peso e il 51enne è precipitato sul fondo, a tre metri circa di profondità. Nel pozzo c’era almeno mezzo metro d’acqua.

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