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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Travolse un ispettore con lo scooter, condanna a un anno

BRINDISI – Ha patteggiato un anno di reclusione ed ha risolto immediatamente il processo che lo vedeva imputato di resistenza e lesioni al sostituto commissario Domenico Conte, responsabile della Sezione antidroga della Squadra mobile. L’imputato si chiama Giuseppe Torsello, ha 36 anni, e diversi precedenti penali. Il 30 maggio, in piazza Locchi, al rione Paradiso, dove abita, fu ferito a un piede e ad un ginocchio con due colpi di pistola. In quell’occasione gliene furono sparati contro ben sei di colpi, ma solo due andarono a segno. “Ho avuto una discussione con un ubriaco che non conosco e mi ha sparato”, sembra fu la tesi difensiva del ferito.

BRINDISI – Ha patteggiato un anno di reclusione ed ha risolto immediatamente il processo che lo vedeva imputato di resistenza e lesioni al sostituto commissario Domenico Conte, responsabile della Sezione antidroga della Squadra mobile. L’imputato si chiama Giuseppe Torsello, ha 36 anni, e diversi precedenti penali. Il 30 maggio, in piazza Locchi, al rione Paradiso, dove abita, fu ferito a un piede e ad un ginocchio con due colpi di pistola. In quell’occasione gliene furono sparati contro ben sei di colpi, ma solo due andarono a segno. “Ho avuto una discussione con un ubriaco che non conosco e mi ha sparato”, sembra  fu la tesi difensiva del ferito.

Ma i poliziotti non gli dettero molto credito. Loro erano e sono convinti che Torsello c’entri con le sostanze stupefacenti e sarebbe stato gambizzato per qualcosa andato storto nei contatti con qualche fornitore. E sempre per la droga, secondo gli investigatori, la sera del 17 giugno scorso travolse con lo scooter il sostituto commissario che gli si era avvicinato per un controllo. Se non avesse avuto nulla da nascondere – hanno sempre sostenuto gli investigatori - per quale motivo quando si avvicinò il poliziotto ripartì bruscamente, travolgendolo?

Questa mattina Torsello, difeso dall’avvocato Giampiero Iaia, è comparso dinanzi al giudice monocratico Francesco Aliffi. Doveva essere incardinato il processo. Presenti i tre poliziotti che quella sera lo bloccarono per effettuare il controllo: il sostituto commissario Conte, che riportò lesioni guaribili in venti giorni, l’ispettore capo Pasquale Carlino e l’assistente Antonella De Carlo. L’avvocato Iaia, però, ha proposto il patteggiamento e la pubblica accusa ha accolto la proposta di condanna ad un anno di carcere.

Verso le 21,30 del 17 giugno, al rione Paradiso, la pattuglia di poliziotti notò Giuseppe Torsello sulla sua moto. Era fermo e aveva in mano qualcosa che infilò nei pantaloni appena vide arrivare i poliziotti. Conte gli si avvicinò e proprio in quel momento ripartì travolgendolo. Gli altri due agenti lo inseguirono e riuscirono a bloccarlo. Ma addosso non aveva nulla di illecito. Fu arrestato mentre Conte fu condotto al pronto soccorso.

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