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Cronaca

Tre cani avvelenati: denuncia i vicini

BRINDISI – “Se un cane non viene da te dopo averti guardato in faccia dovresti andare a casa e fare un esame di coscienza.” Woodrow Wilson. Oggi più che mai, alcuni signori di Brindisi l’esame di coscienza dovranno proprio farlo. Ancora una volta, la brutalità dell’uomo (bestia) ha calpestato il rispetto e l’amore verso gli animali e in particolar modo verso i cani. Il terzo, in meno di due settimane, avvelenato con il così detto “polpettone” (cibo mischiato con veleno) a Vito Fischetto, 64enne brindisino che vive in contrada Caputi a Brindisi.

BRINDISI“Se un cane non viene da te dopo averti guardato in faccia dovresti andare a casa e fare un esame di coscienza.” Woodrow Wilson. Oggi più che mai, alcuni signori di Brindisi l’esame di coscienza dovranno proprio farlo. Ancora una volta, la brutalità dell’uomo (bestia) ha calpestato il rispetto e l’amore verso gli animali e in particolar modo verso i cani. Il terzo, in meno di due settimane, avvelenato con il così detto “polpettone” (cibo mischiato con veleno) a Vito Fischetto, 64enne brindisino che vive in contrada Caputi a Brindisi.

I suoi vicini di casa, questa mattina –secondo quanto denunciato ai militari dell’Arma dall’interessato - hanno avvelenato Afrodite, di soli 8 mesi, una piccola bastardina che viveva con Vito Fischetto da breve tempo, in attesa di una famiglia che l’adottasse. Sul posto sono intervenuti cn grande sensibilità i carabinieri di Brindisi, stazione Casale, Vincenzo De Vito, medico veterinario dell’Asl di Brindisi e due volontarie della Lepa, sezione di Brindisi. Vito Fischetto, come già detto, ha sporto denuncia ai carabinieri nei confronti dei vicini.

Afrodite era una cucciola che Vito Fischetto aveva preso in stallo – periodo momentaneo in attesa che il cane abbandonato trovi una famiglia per adottarlo – dalla Lepa, Lega protezione animali. Questa mattina, purtroppo, la piccola Afrodite è spirata avvelenata. Erano le ore 8 quando, come ogni giorno, il 64enne, fa uscire da casa i suoi ultimi due cani che vivono con lui – Afrodite ed Orso (che si vede in foto). “Appena quindici minuti dopo, che i cani erano fuori da casa – racconta Vito – Orso ha fatto ritorno a casa, ululando e quindi ho capito che era successo qualcosa. Ho seguito Orso, e mi ha portato nel cortile dei miei vicini, proprio dove la piccola Afrodite era morta da pochi minuti. Accanto a lei c’era un piatto in plastica, vuoto, sicuramente dove la cagnetta ha mangiato il cibo mischiato al veleno”.

A quel punto, Vito, disperato, ha subito chiamato i carabinieri e la Lepa, per metterli al corrente dell’accaduto. È stato anche avvertito il veterinario di turno alla Asl di Brindisi, affinché si potessero fare tutti i rilievi necessari per capire cosa avesse ucciso Afrodite. “Ad un primo esame – sottolinea Vincenzo De Vito, il veterinario dell’Asl – la salivazione della cagna molto evidente all’esterno della bocca, fa pensare che la morte sia stata dovuta ad avvelenamento. Ora Afrodite verrà trasportata nel centro zoo profilattico di Torre S. Susanna per eseguire l’esame autoptico e stabilire con certezza le cause del decesso”.

Ancora una volta, l’essere umano si distingue per la sua malvagità verso gli animali, esseri innocenti – così come lo era Afrodite – che nella loro vita cercano solo dei padroni ai quali poter dare amore incondizionato. Il cane non ti abbandonerà mai, un cane ama senza la presunzione di dover ricevere. Ed invece, in questo caso, è l’uomo, l’essere umano, a non saper amare e soprattutto risultare essere una bestia umana.

“Afrodite era stata abbandonata in centro a Brindisi nel giugno scorso – racconta Sabrina Ingrosso, una volontaria della Lepa – ed è stata trovata da alcuni volontari della nostra sezione e portata al canile in attesa di una famiglia che potesse adottarla. Qualche mese dopo, il signor Fischetto, si è reso disponibile a tenere Afrodite in stallo nella sua abitazione, anche perché avendo altri tre cani, avrebbe vissuto più serenamente ed in compagnia, che stazionare nel canile”.

“Nel frattempo, la nostra associazione, ha continuato a ricercare una famiglia per la cucciola e quindi attendere quel momento, per microchipparla e sterilizzarla, insomma seguire per Afrodite tutte le prescrizioni di legge di cui qualsiasi cane dovrebbe usufruire”. Ora, oltre al danno anche la beffa, perché non solo Afrodite è stata ammazzata, ma chi lavora a proprie spese per salvare la vita agli animali abbandonati – la Lepa – subirà una sanzione perché la cagnetta non aveva ancora il microchip.

Vito Fischetto, ha sporto denuncia contro i suoi vicini di casa - oltre che per il fatto di aver trovato Afrodite nel cortile di queste persone - anche perché in pochi giorni, il 64enne ha perso altri due cani. “Mi hanno ammazzato tre cani in due settimane – racconta ancora Vito, sotto shock – il primo, Socrate, un bellissimo cane da caccia, è sparito il 9 novembre scorso e non ha più fatto ritorno a casa; la seconda, Caterina, una piccola volpina adorabile sempre da me adottata perché abbandonata, è sparita da domenica scorsa, anche lei, stessa sorte, è uscita da casa e poi non vi ha fatto più rientro. Me li hanno avvelenati. Me li hanno uccisi. Questa mattina, se non fosse stato per Orso, che è ritornato a chiamarmi e chiedendo aiuto, non avrei nemmeno più trovato il corpo di Afrodite, perché come gli altri due, l’avrebbero fatta sparire”.

In più, Vito Fischetto, ad agosto 2011 afferma di essere stato aggredito e minacciato di morte con un coltello da uno dei componenti della famiglia che abita nell’abitazione confinante alla sua, ed anche in quella occasione il 64enne ha sporto denuncia per minacce e percosse alla polizia di Brindisi, dopo essersi recato presso l’ospedale Perrino e aver  ricevuto una prognosi di 5 giorni. Le indagini sono in mano ai carabinieri della stazione Casale di Brindisi.

Una vicenda, dai risvolti, deprimenti e inumani. C è chi difende la vita degli animali e chi invece pensa ad ammazzarli. Chi non ha mai avuto un cane, non potrà mai capire, l’immane sensibilità e affetto che un essere – non umano – riesca a donare. Usare brutalità, verso gli animali, è solo un atto di non amore. Chi non sa amare, nella vita, non sa vivere.

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