Tre ettari di "Cannabis", ma autorizzati

BRINDISI – Tre ettari di terreno coltivati a Cannabis indica per per uso farmaceutico, piantagione che in un primo momento ha destato non poco stupore misto a preoccupazione tra chi ha fatto la scoperta, tanto da non avere esitazioni a richiedere l'immediato intervento della polizia. È così che nel pomeriggio di ieri alcune pattuglie della Sezione volanti della questura di Brindisi si sono recate, chiamate da un agricoltore, in un agro non lontano dall'area protetta di Torre Guaceto, per un sopralluogo.

Le piante si estendevano su tre ettari di terreno ed erano ben tenute. È bastato poco però per accertare che la coltivazione non era illegale, ma coperta da un'autorizzazione speciale. L'estensione di Cannabis è affidata al referente brindisino di un'associazione nazionale che si occupa della coltivazione legale della canapa indiana per uso terapeutico. E' stato anche accertato che il principio attivo contenuto nelle piante rientrerebbe nei valori minimi stabiliti dalla legge. Tutto autorizzato, quindi.

Risale al febbraio scorso la svolta  italiana nell'uso medico della Cannabis, con il decreto del ministro protedmpore della salute, Renato Balduzzi, che ha ibnserito i medicinali a base di Cannabis (sostanze e preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture) nella tabella A del Testo unico delle leggi su stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza. Ciò ha aperto la porta all’importazione dei farmaci ottenuti dalla Cannabis già presenti all’estero (importazione), ma anche alla produzione sul territorio nazionale di farmaci, infusi e altri prodotti terapeutici a base di canapa indiana.