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Cronaca

Tre ore di interrogatorio per il preside

BRINDISI – Torna in primo piano nella vicenda dell’attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi la figura dell’ormai ex preside dell’Istituto professionale per i servizi sociali, Angelo Rampino. Rampino è stato ascoltato per circa tre ore oggi pomeriggio dai pm che conducono l’indagine, come persona informata sui fatti. Rampino aveva sin qui escluso ogni relazione tra le proprie funzioni e la propria persona e l’attentatore Giovanni Vantaggiato, il bomber di Copertino che regola le proprie faccende economiche private collocando ordigni micidiali. Sempre oggi si è appreso che il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, ha depositato l’annunciato ricorso al tribunale del riesame di Lecce, con cui chiede l’esclusione dell’aggravante delle finalità terroristiche.

BRINDISI – Torna in primo piano nella vicenda dell’attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi la figura dell’ormai ex preside dell’Istituto professionale per i servizi sociali, Angelo Rampino. Rampino è stato ascoltato per circa tre ore oggi pomeriggio dai pm che conducono l’indagine, come persona informata sui fatti. Rampino aveva sin qui escluso ogni relazione tra le proprie funzioni e la propria persona e l’attentatore Giovanni Vantaggiato, il bomber di Copertino che regola le proprie faccende economiche private collocando ordigni micidiali. Sempre oggi si è appreso che il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, ha depositato l’annunciato ricorso al tribunale del riesame di Lecce, con cui chiede l’esclusione dell’aggravante delle finalità terroristiche.

I magistrati inquirenti hanno perciò depositato gli atti relativi all’indagine preliminare in base ai quali la Direzione distrettuale antimafia di Lecce ha chiesto e ottenuto la contestazione delle finalità terroristiche dal gip Ines Casciaro, in sede di convalida del fermo di Vantaggiato e successivo arresto con apposita ordinanza. Degli atti fanno parte anche i verbali degli interrogatori resi dall’indagato ( e reo confesso) commerciante di carburanti. Interrogatori durante i quali Vantaggiato ha taciuto, a quanto pare, sia la vera destinazione degli altri tre ordigni trovati dagli investigatori il 12 giugno in un oliveto che era appartenuto al padre di questo personaggio dall’oscura doppia vita, che il fatto che nei giorni precedenti il suo fermo, avvenuto il 6 giugno, aveva effettuato sopralluoghi a Torre S. Susanna presso l’abitazione della sua prima vittima, Cosimo Parato, che aveva tentato di uccidere con una bici-bomba il 23 febbraio del 2008, e a quanto pare anche al vicino studio dell’avvocato di Parato, Raffaele Missere.

Ora le indagini hanno subito una virata in direzione di questo scenario in cui Parato appare come una persona che, scampata alla morte quattro anni fa al prezzo di gravissime lesione che ne hanno segnato l’esistenza, Vantaggiato continua a temere perché è l’unica che può accusarlo di cose che a questo punto vanno chiarite sino in fondo. Non si tratta del fatto che Vantaggiato fu l’autore dell’attentato del 23 febbraio 2008, perché alla fine il commerciante di carburanti ha dovuto ammettere anche questo prima che gli inquirenti – che ne erano già convinti – giungessero a tale conclusione da soli.

C’è un mistero in gioco che riguarda probabilmente le attività economiche occulte del bomber di Copertino e forse di altre persone. Fa fede alla strategia di delegittimazione di Parato non solo il tentativo di colpirlo, anche dopo l’attentato alla scuola Morvillo Falcone, ma anche il fatto che nel 2008 la denuncia per truffa contro lo stesso Parato ed altri fu presentata dalla moglie di Vantaggiato, Giuseppina Marchello, il 27 marzo, mentre l’attentato contro l’uomo di Torre Santa Susanna era già avvenuto, poco più di un mese prima.

Quindi le tre bombole scoperte nell’oliveto non erano destinate alla scuola Morvillo Falcone, come le altre tre poi fatte esplodere, ma probabilmente ad un nuovo attentato a Torre S. Susanna. Cosa c’entra con tutto questo con il preside Angelo Rampino? Manca ancora un movente chiaro per l’attentato alla scuola Morvillo Falcone. Rampino il 19 maggio arrivò con un quarto d’ora di ritardo e solo per questo non si trovò coinvolto nell’attentato, e spiegò ciò con il fatto che si era fermato in una stazione di servizio per una telefonata. Vantaggiato a sua volta aveva detto non conoscerlo. Ma due mesi prima aveva fatto installare una porta blindata a protezione del suo ufficio. Perché? Forse lo ha già detto oggi pomeriggio ai pm.

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