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Cronaca

Treno, trovata terza scatola nera

BRINDISI – Estratta la seconda scatola nera installata sul treno Freccia Argento che lunedì scorso si è schiantato contro un camion comparso all'improvviso sui binari del passaggio a livello di Pozzo Faceto, nel Fasanese, provocando la morte del macchinista 49enne di Acquaviva delle Fonti, Giuseppe Campanella. Si tratta del terzo e ultimo apparato di registrazione (uno è quello della stazione e due, uno di coda e uno della cabina, sono quelli presenti sul treno) che la Polfer di Bari per fare chiarezza sulle indagini e ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente ferroviario che ha tolto la vita al macchinista del Barese, ha acquisito.

BRINDISI – Estratta la seconda scatola nera installata sul treno Freccia Argento che lunedì scorso si è schiantato contro un camion comparso all'improvviso sui binari del passaggio a livello di Pozzo Faceto, nel Fasanese, provocando la morte del macchinista 49enne di Acquaviva delle Fonti, Giuseppe Campanella. Si tratta del terzo e ultimo apparato di registrazione (uno è quello della stazione e due, uno di coda e uno della cabina, sono quelli presenti sul treno) che la Polfer di Bari per fare chiarezza sulle indagini e ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente ferroviario che ha tolto la vita al macchinista del Barese, ha acquisito.

I dati delle altre due, coperti da segreto istruttorio, sono stati esaminati. Domani mattina verrà esaminata la terza e ultima scatola nera a disposizione degli investigatori. È la più importante, è quella installata nella cabina di guida del macchinista. Questa mattina, intanto, una commissione ispettiva del Ministero dei Trasporti ha effettuato un sopralluogo sui binari interessati dall'incidente e sulle carrozze del treno danneggiate in seguito all'impatto. Cabina compresa.

Da quanto riferisce Giovanni Aliquò, capo della Polizia Ferroviaria del compartimento di Bari, i dati emersi dalla lettura delle scatole nere e quelli del sopralluogo effettuato dalla commissione ferroviaria, fino a questo momento, hanno confermato tutto quello che è stato rilevato dagli investigatori nei momenti successivi alla tragedia: l'ostacolo è sopraggiunto all'improvviso, il macchinista ha avvitato tutte le procedure di frenatura previste dal regolamento ferroviario e il passaggio a livello, per quanto obsoleto, è efficiente.

L'abbassamento delle sbarre è stato segnalato sia da dispositivi acustici che luminosi. Domani mattina, invece, davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Licci, sarà ascoltato il camionista che ha provocato l'incidente. Si tratta del 26enne di origini rumene Ionut Cociabab, è accusato di disastro ferroviario e omicidio colposo.

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