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Cronaca

Il municipio e quel tricolore ridotto a uno straccio, perennemente a mezz'asta

E' sgualcito, usurato e issato a mezz'asta. Viene da chiedersi se il tricolore esposto all'esterno del municipio di Brindisi, insieme alle bandiere dell'Unione Europea e dell'Onu, venga usato "in modo dignitoso", così come prescritto dal regolamento che definisce tempi, modalità e spazi di esposizione del vessillo

BRINDISI – E’ sgualcito, usurato e issato a mezz’asta. Viene da chiedersi se il tricolore esposto all’esterno del municipio di Brindisi, insieme alle bandiere dell’Unione Europea e dell’Onu, venga usato “in modo dignitoso”, così come prescritto dal regolamento del 2000 che definisce tempi, modalità e spazi di esposizione del vessillo ufficiale della Repubblica italiana.

L’impressione è che l’amministrazione comunale consideri un optional tale documento. Il regolamento, voluto dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per ridare dignità alla bandiera italiana, dispone che “in una esposizione di tre bandiere in linea, quella nazionale occupa la posizione centrale”. All’esterno di Palazzo di città, quindi, il tricolore dovrebbe stare al centro fra le bandiere dell’Ue e dell’Onu.

Ma non è così. Il vessillo repubblicano, infatti, è il primo da sinistra, dal punto di vista dell’osservatore. Il regolamento stabilisce inoltre che le bandiere debbano essere issate alla sommità di un pennone sormontato da un puntale, o a mezz’asta se listate a lutto. Al municipio di In questa foto, la corretta esposizione di una bandiera su un pennone-2Brindisi, invece, la bandiera è perennemente a mezz’asta e quindi coperta dalle palme dell’aiuola di pertinenza dell’edificio. Il tricolore, insomma, ha meno visibilità rispetto agli altri due vessilli.

Eppure nel regolamento si legge: “La bandiera nazionale non può mai essere esposta in posizione inferiore ad altre rispetto alle quali deve bensì occupare la posizione privilegiata”. A essere pignoli, inoltre, si potrebbe rimarcare che le bandiere “possono rimanere esposte di notte solo se il luogo è adeguatamente illuminato”. Ma non è il caso di fare i puntigliosi.

Sarebbe già tanto, infatti, se il Comune si decidesse a sostituire quei pezzi di stoffa consunti e sbiaditi esposti da anni all’esterno del municipio, con bandiere a norma di legge. Alcuni giorni fa, del resto, su richiesta del presidente del tribunale, Francesco Giardino, l’amministrazione ha acquistato della bandiere nuove di zecca per Palazzo di giustizia. Visto che lo si è giustamente fatto per altri, allora, perché non farlo anche per se stessi? (Le foto sono di Gianni Di Campi)

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