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Cronaca

Truffa ad Asl e 118: il gip rimette in libertà due indagati

Tornano il libertà il 25enne Dario Turchiarulo e il 47enne Giordano Guber, coinvolti nell’inchiesta su una truffa ai danni dell’Asl messa presumibilmente in atto dal responsabile e dai suoi collaboratori di un’associazione convenzionata con il 118

BRINDISI – Tornano il libertà il 25enne Dario Turchiarulo e il 47enne Giordano Guber, coinvolti nell’inchiesta su una truffa ai danni dell’Asl messa presumibilmente in atto dal responsabile e dai suoi collaboratori di un’associazione convenzionata con il 118, la Avf (Asssociazione volontari Fasano), che lo scorso 20 aprile aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone.

Dario Turchiarulo, nipote del responsabile dell’Avf, il 58enne Raffaele Turchiarulo, è stato scarcerato dal gip del tribunale di Brindisi, che su Dario Turchiarulo-2richiesta dell’avvocato del giovane, Giuseppe Guastella, e con parere favorevole del pm che ha coordinato le indagini, Milto De Nozza, ha annullato la misura cautelare. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Dario Turchiarulo, dipendente dell’associazione, aveva ammesso gli addebiti, professandosi colpevole. Il ragazzo inoltre ammise il tenore delle conversazioni telefoniche captate dai militari della guardia di finanza di Brindisi e riportate nell’ordinanza.

Con analogo provvedimento, il gip ha restituito la libertà anche a Guber, diveso dall'avvocato Gianvito Lillo. 

L'altra indagata, oltre a Raffaele Turchiarulo, figura centrale dell’inchiesta, è Antonietta Zizzi, 51 anni, di Fasano, difesa dall’avvocato Cesare Dentice. 

Raffaele Turchiarulo, oltre ad essere il responsabile dell’Avf, è anche il responsabile di una cooperativa, la Getras, che aveva la medesima sede legale dell’associazione e che effettuava il servizio di soccorso presso la centrale Enel di Cerano e la centrale Enipower, oltre al servizio di trasporto in ambulanza per conto del consorzio San Raffaele di Ceglie Messapica.

Da quanto appurato dai finanzieri nel corso delle indagini, iniziate a ottobre 2014 e andate avanti per otto mesi, gli indagati avrebbero utilizzato per i servizi privati resi dalla cooperativa farmaci e presidi ospedaliere acquistati dall’Asl e ceduti gratuitamente all’Avc per il servizio di emergenza/urgenza presso le postazioni Brindisi-Perrino e Brindisi-Porto, in virtù di una convenziona stipulata con l’Asl. Non solo. Turchiarulo avrebbe anche utilizzato in maniera illegittima una somma pari a 40mila euro stanziata dall’azienda sanitaria per coprire i compensi dei volontari dell’associazione.

Fra gli escamotage ai quali gli indagati avrebbero fatto ricorso per truffare il servizio sanitario vi sarebbe anche quello di scambiare le ambulanze sostitutive delle postazioni di 118 con quelle principali per effettuare trasporti privati commissionati alla Getras.

Le accuse contestate sono a vario titolo di concorso in peculato continuato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di farmaci guasti e/o imperfetti perché scaduti di validità (nel corso di una perquisizione infatti i finanzieri hanno trovato farmaci scaduti sia nella postazione della centrale Enel che all’interno delle ambulanze dell’associazione). E nella giornata di ieri (21 aprile) l’Asl ha annunciato di aver sospeso la convenzione con L’Avf. 

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