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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Truffa alla 488: nei guai un albergatore ostunese

OSTUNI - Assunzioni a intermittenza, prive di copertura previdenziale, a fronte di circa 380.000 mila euro, solo in parte già incassati, quale contributo statale. La Finanza scopre il presunto “giochetto” e blocca i finanziamenti. Per un imprenditore del posto, titolare di una società della Città bianca operativa nel campo turistico-alberghiero, sono dunque scattati gli opportuni adempimenti da parte dei militari della Compagnia della Guardia di finanza di Ostuni, entrati in azione al comando del capitano Massimo Otranto.

OSTUNI - Assunzioni a intermittenza, prive di copertura previdenziale, a fronte di circa 375.000 mila euro, solo in parte già incassati, quale contributo statale. La Finanza scopre il presunto “giochetto” e blocca i finanziamenti. Per un imprenditore del posto, titolare di una società della Città bianca operativa nel campo turistico-alberghiero, sono dunque scattati gli opportuni adempimenti da parte dei militari della Compagnia della Guardia di finanza di Ostuni, entrati in azione al comando del capitano Massimo Otranto.

A carico dell’operatore economico è stata anche depositata una formale denuncia all’Autorità giudiziaria, per truffa ed appropriamento indebito delle risorse messe a disposizione dallo Stato a favore dello sviluppo delle imprese. Il bando di partecipazione risale al 2006. Lo strumento finanziario attraverso il quale l’imprenditore ostunese, raggirando le specifiche normative in materia, avrebbe perpetrato il reato contestato, è la legge 488/92: studiata in principio e rinnovata negli anni quale sostegno alle imprese che intendono promuovere dei programmi di investimento.

La Legge 488/92 ha rappresentato e rappresenta una novità nel panorama delle leggi agevolative. L'obiettivo - caratteristico delle agevolazioni pubbliche - di favorire lo sviluppo industriale delle imprese operanti nelle aree depresse del Paese, viene infatti perseguito subordinando l’erogazione di contributi e concessioni a criteri - capitale, incremento occupazionale, rispetto ambientale - che premiano le imprese più meritevoli, sulla scorta della qualità e della fattibilità dei singoli progetti d’investimento. Così almeno dovrebbe essere, sulla carta.

L'intervento agevolativo è rappresentato da un contributo in conto capitale il cui ammontare, varia in funzione della localizzazione e della dimensione dell'impresa richiedente. Sin qui la legge. Una opportunità di crescita per le aziende tanto ghiotta e buona da calamitare spesso attorno a sé anche interessi loschi, concretizzabili mediante artifizi contabili. Ed è quello che avrebbero riscontrato anche in questa circostanza le fiamme gialle.

A seguito di specifiche indagini ed accertamenti in materia di polizia economica e finanziaria, che costituisce peculiarità e patrimonio della Guardia di finanza, sarebbe stata riscontrata l’indebita acquisizione di circa 375.000 euro da parte dell’imprenditore finito sul registro degli indagati.

La truffa al bilancio dello Stato sarebbe stata realizzata, secondo l’accusa, attraverso la presentazione di falsa documentazione amministrativo-contabile, relativa all’assunzione di alcuni dipendenti, proprio ai fini del conseguimento del finanziamento: personale che invece di essere ingaggiato a tempo determinato o indeterminato sarebbe stato inquadrato a “intermittenza” (più volte assunto e licenziato) a fronte di false comunicazioni agli enti preposti in merito alle singole posizioni contributive e previdenziali. In virtù dell’intervento delle Fiamme gialle, l’erogazione del contributo è stata intanto sospesa. Chiesto anche il recupero della prima tranche già incassata dall’imprenditore.

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