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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Truffa da 362mila euro all'Inps: la Finanza denuncia trentatre stranieri

Venivano in Italia sono per riscuotere l'assegno sociale. E in alcuni casi neanche lo facevano poiché davano la delega ai figli. Trentatre stranieri sono stati denunciati dalla guardia di finanza per una truffa da 362mila euro ai danni dell'Inps. Si tratta di persone che ufficialmente avevano la residenza nei Comuni di Mesagne e Brindisi, ma in realtà vivevano nei Paesi d'origine

BRINDISI – Venivano in Italia sono per riscuotere l’assegno sociale. E in alcuni casi neanche lo facevano poiché davano la delega ai figli. Trentatre stranieri sono stati denunciati dalla guardia di finanza per una truffa da 362mila euro ai danni dell’Inps. Si tratta di persone che ufficialmente avevano la residenza nei Comuni di Mesagne e Brindisi, ma in realtà vivevano nei Paesi d’origine per gran parte dell’anno.

Almeno formalmente, tutti rientravano nei tre requisiti previsti dalla legge per accedere all’assegno sociale, pari a circa 500 euro al mese: il superamento del 65esimo anno d’età; la stabile residenza in Italia; un reddito molto basso. Condotte dal Gruppo fiamme gialle diretto dal maggiore Alessandro Giacovelli, le indagini sono partite nel giugno del 2013, quando ai finanzieri giunse una segnalazione riguardante tre stranieri che percepivano l’assegno nonostante non si facessero vedere quasi mai a Brindisi.

I militari appurarono che in effetti tutti e tre i soggetti segnalati raggiravano l’Inps, attraverso una fittizia dichiarazione di residenza stabile nello Stato Italiano. A quel punto, gli investigatori non si sono fermati. I controlli sono stati allargati a tutti gli stranieri residenti a Brindisi e Mesagne che avevano presentato la documentazione occorrente per l’ottenimento del beneficio.

Apparentemente era tutto in regola. Ma una volta raggiunto lo scopo ed ottenuto il riconoscimento, i beneficiari, da quanto appurato dalle forze dell’ordine, ripartivano per fare rientro nei Paesi d’origine e tornavano in Italia solo sporadicamente. In un caso, uno dei denunciati arrivava solo per 2-3 giorni, con l’obiettivo di prelevare il denaro che gli veniva accreditato sul conto. In un altro, una donna è risultata assente dal territorio italiano dal dicembre del 2010, ma continuava a ricevere il contributo. 

Grazie all’attività condotta dalla Finanza, l’Inps ha quindi sospeso il pagamento del beneficio a tutte e 33 le persone indagate e ha attivato le procedure per il recupero delle indebite percezioni. I controlli, nei prossimi mesi, si estenderanno anche ad altri comuni della provincia. 

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