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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Truffa dello specchietto: i nomadi siciliani colpiscono ancora, un arresto

Arrestato un altro nomade siciliano appartenente alla famiglia Fiasché per la truffa dello specchietto, a Ceglie Messapica. Il vademecum dei carabinieri di Brindisi

CEGLIE MESSAPICA – Un coltro componente della famiglia di nomadi siciliani dei Fiasché (noti anche come “caminanti”) è stato sorpreso in flagranza di reato per aver tentato di raggirare un cittadino con la cosiddetta truffa dello specchietto. Si tratta del 29enne Giovanni Fiasché, originario di Noto (Siracusa). Due fra i numerosi parenti con cui percorre l’Italia a bordo di camper, Francesco Fiasché e Angela D’Amico, erano già stati denunciati dal commissariato di Mesagne per lo stesso reato e raggiunti da foglio di via.

I Fiasché, accampatisi la scorsa settimana fra la zona industriale di Brindisi e un piazzale nei pressi della Strada statale 7 Brindisi-Taranto, hanno colpito in tutta la provincia. Giovanni Fiasché, in particolare, ha agito nel centro di Ceglie Messapica, con un collaudato modus operandi.

Il giovane, infatti, nella mattinata di domenica (11 settembre) ha simulato la rottura dello specchietto FIASCHE' Giovanni, classe 1987-2retrovisore della propria autovettura, una Bmw 118, proprio mentre transitava una Fiat Panda condotta da un libero professionista del luogo, e ha preteso con insistenza da quest'ultimo una somma di denaro a titolo di risarcimento danni. Alla vista di una pattuglia di carabinieri della locale compagnia, il siciliano ha tentato di darsi alla fuga, ma i militari lo hanno immediatamente raggiunto e ammanettato. Fiasché, poi, di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, è stato condotto in carcere.

Come si apprende da una nota del comando provinciale del carabinieri, durante i festeggiamenti dei santi patroni di Brindisi, i Fiaschè si sono accampati nei pressi dell'area del centro commerciale “Le Colonne”. Successivamente, dopo l’intervento dei carabinieri, si sono spostati nel Comune di Massafra (Taranto).

L’Arma invita i cittadini a prestare la massima attenzione e ad entrare in contatto con la Stazione Carabinieri di riferimento per denunciare qualunque caso analogo o dubbio.

Qui di seguito alcuni consigli utili contro le truffe, reperibili anche sul sito internet dell'Arma dei Carabinieri all'indirizzo:

https://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe

E' la truffa più vecchia del mondo, ma c'è ancora qualcuno ci casca; il raggiro più famoso per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime in tutta Italia: la dinamica delle truffe è molto simile mentre il denaro richiesto per il "danno" va dalle 80 alle 160 Euro.

Tutti prima o poi possono incappare nella truffa dello specchietto, per questo è meglio prepararsi approfondendo la dinamiche del raggiro.

Tutto inizia con un colpo secco sulla vostra auto, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Vi ritroverete con tutta probabilità inseguiti da un altro veicolo che cercherà di catturare la vostra attenzione in modo che vi fermiate.

Per semplice cortesia – eppur non comprendendo cosa accade – la maggior parte di noi si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell'altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza, ma è proprio in quell'esatto momento che ha inizio la messinscena.

Nella truffa dello "specchietto" il sedicente danneggiato vi accuserà di aver rotto uno degli specchietti retrovisori della sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandovene lo stato (naturalmente il pezzo dell'auto è stato appositamente danneggiato in precedenza).

La richiesta di denaro per mettere a tacere la controversia sia aggira sempre tra le 80 e le 160 Euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti trova in tasca. I truffatori contano sulla convenienza per l'automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell'assicurazione.

Se sentite odore di truffa è sempre meglio insistere con la compilazione del modello, o, nel caso in cui il raggiro sia lampante, potete avvisare le Forze dell'Ordine. Nell'80 per cento dei casi a questa avvisaglia i truffatori si dilegueranno in un battito di ciglia.

Per architettare la truffa dello specchietto, infatti, i malintenzionati possono arrecare danni alla vostra auto, attraverso il lancio di un sasso oppure un colpo di bastone sulla carrozzeria. L'intervento delle Forze dell'Ordine oltre a sventare la truffa vi consentirà di mettere a verbale il danno arrecato all'auto.

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