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Cronaca Mesagne

Truffatori da superstrada scoperti e denunciati

MESAGNE – Fermavano gli automobilisti simulando un guasto al proprio veicolo e poi tentavano di vendere al malcapitato di turno dei monili d’oro falsi. La truffa andava avanti da settimane sulle strade statali per Lecce e Taranto. Nella giornata di ieri, finalmente, gli autori del raggiro sono stati fermati e denunciati dai poliziotti del commissariato di Mesagne.

MESAGNE – Fermavano gli automobilisti simulando un guasto al proprio veicolo e poi tentavano di vendere al malcapitato di turno dei monili d’oro falsi. La truffa andava avanti da settimane sulle strade statali per Lecce e Taranto. Nella giornata di ieri, finalmente, gli autori del raggiro sono stati fermati e denunciati dai poliziotti del commissariato di Mesagne diretti dal vicequestore Rosalba Cotardo. Si tratta di tre uomini (G. S., 34 anni, F.T., 37, F.M., 36) e di una donna (E.G., 37 anni) provenienti dalla Romania.

Tutti e quattro vivono in un campo nomadi situato nel Foggiano. Il gruppo, incurante di poter essere individuato dalle forze dell’ordine, agiva solitamente a bordo di due automobili: una Opel Astra station wagon di colore grigio e una Volkswagen Passat station wagon. Nelle ultime due settimane, in più circostanze, tali vetture erano state segnalate in diversi punti della strada statale 7 che collega Brindisi a Taranto e della strada statale 613 Brindisi - Lecce.

Domenica scorsa, i tre uomini, a bordo della Passat, sono stati individuati e controllati dagli agenti del commissariato di Mesagne, impegnati in un servizio di controllo del territorio sulla statale 7. In quella occasione, i rumeni, già noti alle forze dell’ordine per truffa e vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione, vennero sorpresi con un modesto quantitativo di orecchini, collane e braccialetti taroccati. Di fronte alla ingiustificata presenza sul territorio brindisino, però, scattò nei loro confronti una proposta per il rimpatrio con foglio di via obbligatorio.

Cinque giorni dopo, venerdì 14 marzo, due di quei tre uomini, accompagnati da una donna, si posizionarono sulla stessa arteria stradale, all’altezza di Francavilla Fontana, con una Opel Astra station wagon. Anche in qual caso, tentavano di fermare le auto simulando un guasto. Un automobilista si fermò a prestare soccorso, provando grande sorpresa quando quelle persone, con artifizi e raggiri, gli hanno proposto l’acquisto di un anello “in oro” alla modestissima somma di 10 euro. L’uomo, avendo fiutato puzza di bruciato, si è allontanato senza abboccare. E pochi istanti dopo, alla vista di una pattuglia della stradale che nel frattempo era riuscita a fermare l’Opel Astra, si è avvicinato alle forze dell’ordine, raccontando loro quanto accadutogli.

I poliziotti, a quel punto, hanno subito chiesto ausilio ai colleghi del commissariato di Mesagne, presso i cui uffici si è appurato che due dei tre soggetti erano gli stessi che, il nove marzo, erano già stati controllati a bordo della Volkswagen Passat. Messa alle strette, la donna ha consegnato spontaneamente nove anelli da uomo in apparente oro giallo riportanti, all’interno, i marchi “750” e “18 K”, custoditi in un fazzoletto. In realtà, come dimostrato da una perizia formale, ciò che sembrava oro, con tanto di stampigliatura attestante la purezza del metallo, altro non era che ferro laccato in oro. I tre, pertanto, sono stati denunciati per vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione. Ma le indagini non finiscono qui. E’ da chiarire, infatti, e il sodalizio sia coinvolto in un’altra serie di reati consumati con un analogo modus operandi sulla strada per Lecce.

 

 

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