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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Truffe alle assicurazioni: 20 a giudizio per i finti incidenti

BRINDISI - Falsi incidenti, false perizie e truffe alle assicurazioni. Sono venti le persone rinviate a giudizio su richiesta del pubblico ministero Milto De Nozza per decisione del giudice per le indagini preliminari Valerio Fracassi. Truffa, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e fraudolento danneggiamento della propria persona, riciclaggio e affini. Sono queste le ipotesi di reato formulate dalla procura a carico dei venti, seconda tranche di una serie di attività investigative scoperchiate dalla squadra mobile di Brindisi, coordinata dal dirigente Francesco Barnaba e dalla polizia stradale, al comando del dirigente Silvano Retucci. Il sistema, sempre identico a se stesso, quello di inscenare falsi incidenti, cagionando danni veri alle proprie auto (o a vetture rubare ad hoc) per incassare il risarcimento, a fronte della richiesta di rimborso danni presentata, anche in questo caso, per il tramite di avvocati compiacenti, o presunti tali.

BRINDISI - Falsi incidenti, false perizie e truffe alle assicurazioni. Sono venti le persone rinviate a giudizio su richiesta del pubblico ministero Milto De Nozza per decisione del giudice per le indagini preliminari Valerio Fracassi. Truffa, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e fraudolento danneggiamento della propria persona, riciclaggio e affini. Sono queste le ipotesi di reato formulate dalla procura a carico dei venti, seconda tranche di una serie di attività investigative scoperchiate dalla squadra mobile di Brindisi, coordinata dal dirigente Francesco Barnaba e dalla polizia stradale, al comando del dirigente Silvano Retucci. Il sistema, sempre identico a se stesso, quello di inscenare falsi incidenti, cagionando danni veri alle proprie auto (o a vetture rubare ad hoc) per incassare il risarcimento, a fronte della richiesta di rimborso danni presentata, anche in questo caso, per il tramite di avvocati compiacenti, o presunti tali.

Si tratta di Angelo Balestra (40 anni), Lucia Sparaccio (33 anni), Giovanni Cannone (48 anni), Raffaella Savino (32 anni), Valentina D’Andrea (26 anni), Fabio Vitale (40 anni), Antonio Randino (24 anni), Salvatore De Michele (52 anni, Teresa Tedesco (40 anni), Pasquale De Lorenzo (48 anni, Simona Campanelli (35 anni), Luciano Balestra (39 anni), Milena De Lorenzo (41 anni), Ugo Ugolini (35 anni), Cosimo Iazzi (36 anni), Angelo Napoletano (34 anni), Anna Rollo (45 anni), Ilaria Martucci (33 anni), difesi dagli avvocati Vito Epifani, Daniela D’Amuri, Giuseppe Lanzalone, Paola Gambino. Solo una delle imputate ha chiesto il patteggiamento, la 33enne Tiziana Mellina, difesa dall’avvocato Sergio Tatarano. La donna, con un ruolo del tutto marginale nella vicenda, è stata condannata a 4 mesi con pena sospesa. Stralciata, per un difetto di notifica, la posizione di Valeria Dalmateno (33 anni), che sarà giudicata separatamente.

Le assicurazioni prese di mira, forse si è trattato solo di un caso replicato per un numero inverosimile di incidenti, la Lloyd Adriatico e la Ras. Le fonti di prova poste a base del teorema della pubblica accusa sono rappresentante dalle intercettazioni telefoniche regolarmente autorizzate dal gip. Gli accertamenti hanno permesso di definire un elenco di incidenti tra auto e fra auto e moto ritenuti sospetti a partire dalle generalità dei conducenti. Tutti, manco a dirlo, parenti fra loro. Si tratta dell’epilogo giudiziario della seconda di tre retate consecutive che hanno scoperchiato un presunto giro di falsi incidenti per riscuotere il risarcimento assicurativo.

Uno sport regionale, secondo le associazioni dei consumatori. La media dei sinistri con lesioni a persone in Puglia tocca infatti il dato record del 43 per cento, mentre il valore nazionale è del 21 per cento e quello europeo del 15 per cento. Nell’incidenza dei danni fisici in testa la provincia di Brindisi con un 41 per cento, come è stato evidenziato nel convegno dell’Ania Puglia del primo luglio scorso a Bari. “Numeri che – denunciò il sindacato degli agenti assicurativi – insieme alla falsificazione dei bollini assicurativi, fanno lievitare le tariffe e i premi della Rc-auto, con un incremento medio del 30 per cento dei premi assicurativi (rispetto ad un +18 per cento su base nazionale)”.

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