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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Truffe sui social e al telefono: tre denunce. Vittime anche due anziane

Le truffe ormai viaggiano on line e al telefono, nel Brindisino ma ovunque e i carabinieri oltre a segnalare le denunce invitano alla prudenza

Le truffe ormai viaggiano on line, al telefono e porta a porta , nel Brindisino ma ovunque e i carabinieri oltre a segnalare le denunce invitano alla prudenza. Negli ultimi giorni  tre persone sono state denunciate per truffa per aver venduto capi di abbigliamento senza spedire la merce e due pensionate sono rimaste vittima di due distinti tentativi di truffa, al telefono in questo caso.

Le truffe on line

Della vendita di capi di abbigliamento su Facebook senza successiva spedizione si sono resi responsabili due giovani di Taranto e un brindisino. I primi due, G.M. 26 anni e A.A. 27 anni, hanno incassato 130 euro senza far recapitare l’acquisto al compratore. I soldi, però, sono stati fatti versare su una carta prepagata. La vittima ha subito sporto denuncia. Il terzo autore dello stesso reato è il brindisino di 44 anni C.P. Ha incassato 180 euro senza spedire i capi di abbigliamento all’acquirente.

Le truffe al telefono

Le anziane finite nel mirino dei truffatori al telefono, invece, sono di Francavilla Fontana. I fatti si sono verificati nella mattinata di ieri, giovedì 23 novembre. vittime una 88enne e una 76enne. Nel primo caso la donna è stata contattata telefonicamente al numero fisso da una persona che si è qualificata come carabiniere e che ha riferito che il figlio era stato coinvolto in un incidente stradale.

La signora però non si è fatta ingannare e ha risposto che avrebbe informato del fatto l’altro figlio, e a quel punto la conversazione si è interrotta per poi essere seguita da una seconda telefonata dove questa volta dall’altra parte del filo c’era un “maresciallo”. Ma la risposta data dall’anziana è stata la stessa di prima. A quel punto l’interlocutore ha dovuto desistere.

Nel secondo caso la vittima è stata contattata da un sedicente assicuratore, il quale, anche in questa circostanza, le ha riferito che il figlio era stato coinvolto in un sinistro stradale. La risposta in questo caso è stata che “la donna non si interessava dei propri congiunti”. Anche in questo caso la telefonata è stata interrotta per poi essere rinnovata da un “maresciallo di Brindisi”. Ma anche qui la risposta non è cambiata.

I consigli dei carabinieri 

I carabinieri invitano a porre la massima attenzione per non rimanere vittima di tali odiosi episodi. I modi per raggirare le vittime sono vari, ma tutti mirano ad ottenere somme di denaro in contanti o altri oggetti di valore. Nella maggior parte dei casi le truffe sono realizzate tramite telefonate con le quali le vittime vengono raggirate da persone che si qualificano come avvocati o tutori dell'ordine, rappresentando situazioni spiacevoli (per lo più incidenti stradali), nelle quali sarebbero coinvolti i figli o altri stretti congiunti delle vittime stesse.

Dopo la conversazione telefonica, nel corso della quale viene comunicato alle vittime l’impellente necessità di pagare una somma di denaro (più o meno 5 mila euro) per evitare la carcerazione del proprio caro, si presenta un’altra persona a casa dell’anziano con il compito di ritirare il denaro o altri oggetti di valore.

È importante, per non cadere nella rete dei tanti truffatori che continuano a prendere di mira le fasce più deboli della popolazione, prestare sempre la massima attenzione e seguire questi semplici consigli: interrompere immediatamente comunicazioni telefoniche sospette del tipo di quelle sopra descritte e richiedere subito l’intervento dei carabinieri.

Non aprire la porta a sconosciuti e, comunque, nei casi dubbi richiedere l’intervento di una pattuglia; non consegnare mai somme di denaro: nessun ente pubblico o privato invia proprio personale a domicilio per ritirare contanti per il pagamento di "fatture"; non fare mai riferimento al possesso di libretti postali, conti correnti, e altro. Oltre al 112, numero di emergenza unico, è possibile contattare la stazione carabinieri del posto di residenza.

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