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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Tubicino nell’addome: attesa l’autopsia

BOLOGNA – Sarà disposta nelle prossime ore l’autopsia sul corpo dello sfortunato pensionato di Francavilla Fontana, Angelo Ciracì (67 anni), deceduto nella serata di venerdì scorso, presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, a seguito di una peritonite da infiammazione forse dovuta ad un corpo estraneo. Proprio quest’ultima circostanza ha spinto la Procura del capoluogo emiliano ad aprire un’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo.

BOLOGNA – Sarà disposta nelle prossime ore l’autopsia sul corpo dello sfortunato pensionato di Francavilla Fontana,  Angelo Ciracì (67 anni), deceduto nella serata di venerdì scorso, presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, a seguito di una peritonite da infiammazione forse dovuta ad un corpo estraneo. Proprio quest’ultima circostanza ha spinto la Procura del capoluogo emiliano ad aprire un’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo.

I magistrati intendono accertare la sussistenza di un nesso tra il decesso dell’uomo, operato nelle scorse settimane al policlinico di Bologna, e la presenza nel suo addome di un tubicino di plastica, probabile residuo di un intervento precedente a cui l’anziano era stato sottoposto in passato.

“C’è un’inchiesta in corso e gli eventi sono al vaglio dei magistrati”, dichiara l’avvocato Maria Teresa Bianco, che insieme alla collega Annalisa Bianco assiste i familiari della vittima. “Posso soltanto confermare - afferma l’avvocato Bianco - che in precedenza il signor Ciracì era stato sottoposto ad intervento chirurgico presso l’ospedale di Francavilla Fontana”.

L’intervento presso il reparto di Chirurgia del “Camberlingo” risalirebbe allo scorso anno. Ciracì (ex dipendente della Asl Brindisina, quale autista del Servizio 118) sotto i ferri c’era finito per un blocco intestinale.  Bisognerà però attendere l’esito dell’autopsia (che sarà affidata dal pm Lorenzo Gestri nei prossimi giorni) per comprendere se il tubicino per il drenaggio dimenticato nell’addome del sessantasettenne francavillese abbia o meno a che vedere con l’operazione a suo tempo eseguita nella Città degli Imperiali.

Il tubicino che potrebbe aver causato il decesso, era stato scoperto lo scorso ottobre da un’equipe del Sant’Orsola di Bologna, alla quale i familiari avevano affidato il loro congiunto, a seguito del progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute, aggravatesi dopo il primo intervento chirurgico eseguito in Puglia.

E’ stata la stessa Direzione sanitaria del Sant’Orsola, nel segnalare l’anomalo decesso alla Procura, a indicare come possibile causa una peritonite plastica fibroadesiva, infiammazione dovuta ad un corpo estraneo addominale. Questa l’ipotesi. Dunque. Ma tutto resta da accertare. C’è attesa, a questo punto, per quello che sarà l’esito dell’esame autoptico.

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