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Cronaca Mesagne

Uccide la moglie. "Era indemoniata"

MESAGNE – Ha ucciso la moglie con una fucilata alla schiena alle 9 del mattino di ieri, il delitto è stato scoperto da una cugina solo alle 20, quando si è recata nella villetta di piazza Capri 4, nel cuore di contrada Torretta a Mesagne e vi ha trovato l’orrore. Antonio Fina, 75 anni, ex impiegato amministrativo della Asl, è rimasto quasi 12 ore da solo con il cadavere della consorte Concetta Milone, di due anni più anziana di lui, riverso in camera da letto, e chissà cosa sarà passato nella sua mente in questo lasso di tempo che può diventare lunghissimo, ma anche molto breve.

MESAGNE – Ha ucciso la moglie con una fucilata alla schiena alle 9 del mattino di ieri, il delitto è stato scoperto da una cugina solo alle 20, quando si è recata nella villetta di piazza Capri 4, nel cuore di contrada Torretta a Mesagne e vi ha trovato l’orrore. Antonio Fina, 75 anni, ex impiegato amministrativo della Asl, è rimasto quasi 12 ore da solo con il cadavere della consorte Concetta Milone, di due anni più anziana di lui, riverso in camera da letto, e chissà cosa sarà passato nella sua mente in questo lasso di tempo che può diventare lunghissimo, ma anche molto breve.

Non è escluso che possa aver meditato il suicidio, ma che non abbia avuto il coraggio di farlo, di rivolgere contro di sé l’arma da caccia con cui ha ammazzato la consorte. Ma un biglietto lo aveva lasciato, intriso di follia. “Era posseduta dal demonio”, ha scritto della moglie, per spiegare il suo gesto. In realtà, era lui che aveva l’anima e la mente malata. Sino a che punto, lo stabiliranno i consulenti tecnici, gli psichiatri. E' stato già un problema, nella notte, decidere dove condurre Antonio Fina. Carcere? Cella di sicurezza? Struttura ospedaliera? La decisione toccava al pm Antonio Costantini.

Certo è che nessuno ha messo le manette ai polsi dell’impiegato in pensione, che ha continuato ad aggirarsi per la villa dove erano al lavoro polizia scientifica ed investigatori, apparentemente libero, in realtà seguito come un ombra da uno degli investigatori. Non si è voluto aggravare la sua crisi, mentre si cercavano altre armi oltre quella del delitto. Il corpo della vittima è stato portato via attorno alle 23,30 quando il medico legale e la scientifica hanno finito il loro lavoro, per consegnare al pm Antonio Costantini, che ha seguito gli accertamenti sul posto, i primi referti.

Il cadavere di Concetta Milone sarà sottoposto ad esame autoptico presso l’obitorio dell’ospedale di Brindisi. Forse, quando la fucilata l’ha raggiunta alla schiena, stava tentando di fuggire. Fina è stato sentito sommariamente dagli investigatori, ma per stabilire una versione più precisa dei fatti forse ci vorrà uno psicologo. Lui, sembra, da tempo manifestava disagio mentale. Ma aveva armi in casa, regolarmente denunciate. I due figli, maschio e femmina, entrambi avvocati, sono lontani, a Firenze.

La detonazione non l’ha sentita nessuno. Piazza Capri in realtà è solo il cuore di una lottizzazione di campagna, fatta di dimore con giardino abitate prevalentemente nella stagione estiva, e si raggiunge imboccando una stradina comunale sulla sinistra, lungo la provinciale Mesagne – S. Vito dei Normanni. Qui il dramma, le allucinazioni di Antonio Fina. Le indagini vengono condotte dal personale del commissariato di Mesagne, diretto dal vicequestore Sabrina Manzone, la quale è rimasta sul luogo sino a notte inoltrata per attendere le decisioni del pm nei confronti del 75enne uxoricida.

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