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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ucciso dal monossido di carbonio

SAN PIETRO VERNOTICO – E' deceduto per aver inalato monossido di carbonio, sprigionato dalla combustione delle stoppie, l'82enne sanpietrano Orlando De Marco, trovato senza vita e parzialmente carbonizzato, questa mattina in un fondo agricolo.

SAN PIETRO VERNOTICO – E' deceduto per aver inalato monossido di carbonio, sprigionato dalla combustione delle stoppie, l'82enne sanpietrano Orlando De Marco, trovato senza vita e parzialmente carbonizzato, questa mattina in un fondo agricolo di contrada Guarini, a ridosso della superstrada Brindisi-Lecce, nei pressi dello svincolo per San Pietro Vernotico. La salma dell'uomo, ex agricoltore, è stata restituita alla famiglia ed è stata trasferita presso l'obitorio del cimitero di San Pietro in attesa dei funerali.

Il pubblico ministero di turno, Valeria Farina Valaori, non ha ritenuto opportuno eseguire ulteriori esami sul corpo dell'82enne, le cause del decesso sono state chiarite dal medico incaricato per l'ispezione cadaverica. Sul volto dell'anziano c'erano le tipiche macchie di intossicazione da monossido di carbonio.

Orlando De Marco è stata vittima di un tragico incidente. Forse causato da egli stesso. Non è stato chiarito, infatti, se le fiamme che lo hanno stordito con il fumo e poi ammazzato le aveva appiccate egli stesso per eliminare l'erba secca che cresceva intorno agli alberi di fichi, o se l'uomo aveva tentato di spegnere l'incendio, appiccato da qualcun altro, e ne è rimasto coinvolto. Il frutteto dove l'82enne sanpietrano ha incontrato la morte appartiene a una sua cugina, l'uomo lo visitava spesso per raccogliere i frutti e controllare che tutto fosse in ordine. Quando è stato trovato aveva i guanti da giardiniere infilati.

Ad accorgersi del suo corpo senza vita adagiato di lato nel fondo a ridosso dello svincolo che dalla superstrada conduce alle marine di Campo di Mare e Torre San Gennaro, alcuni automobilisti di passaggio. I soccorsi sono stati allertati subito. Intorno all'uomo c'era ancora erba secca che bruciava. Sul posto si è recata un'ambulanza del 118 giunta dal Pronto soccorso di San Pietro, seguita dai vigili del fuoco, dalla Polizia stradale, dagli agenti della Squadra mobile della questura di Brindisi e dai carabinieri.

Inizialmente si è pensato che quel corpo bruciato appartenesse a una donna, poi a uno straniero per via dei tratti chiari e delicati del viso. Il corpo era completamente bruciato dalla vita in giù. Solo attraverso il numero di targa di una Matiz di colore rosso parcheggiata a poche centinaia di metri dal cadavere si è riusciti a risalire all'identità dell'anziano. L'utilitaria era sua. I rilievi che hanno accertato la dinamica e le cause del decesso sono stati eseguiti dai carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico, guidati dal maresciallo Giuseppe Pisani e dai colleghi del Nucleo investigativo provinciale di Brindisi.

 

 

 

 

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