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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Oria

Ucciso durante una lite: si cerca ancora il secondo uomo

ORIA – E’ sempre caccia al secondo uomo accusato di aver ucciso Mario Nania, il pensionato 60enne di Oria, vittima di un’aggressione a seguito di una lite tra vicini di fondo. Se, infatti, i carabinieri sono riusciti a fermare subito Michele Carbone, 50 anni, risulta essere ancora latitante il figlio, Francesco Carbone, di 20 anni, intervenuto in sostegno del padre, venuto allo scontro fisico con lo stesso Nania.

ORIA – E’ sempre caccia al secondo uomo accusato di aver ucciso Mario Nania, il pensionato 60enne di Oria, vittima di un’aggressione a seguito di una lite tra vicini di fondo. Se, infatti, i carabinieri sono riusciti a fermare subito Michele Carbone, 50 anni, risulta essere ancora latitante il figlio, Francesco Carbone, di 20 anni, intervenuto in sostegno del padre, venuto allo scontro fisico con lo stesso Nania.

Per tutta la giornata odierna, i carabinieri della stazione di Oria, facenti capo alla Compagnia di Francavilla, hanno sentito parenti e amici del giovane, per capire dove possa essersi nascosto o, ancora, se possa averlo fatto utilizzando la complicità di qualcuno. Quando sarà catturato, comunque, il ragazzo dovrà rispondere di omicidio in concorso assieme al padre.

E’ successo tutto nella giornata di venerdì in contrada Pasquini, a pochi chilometri dal centro abitato di Oria. Nania si era recato in campagna con un’altra persona e due operai per occuparsi della potatura degli ulivi presenti nel suo terreno. Per farlo, però, avrebbe utilizzato una macchina troppo rumorosa, secondo il vicino Carbone, che infastidito dal frastuono e impossibilitato a riposare, avrebbe più volte chiesto di interrompere le attività. Ma le sue richieste sono rimaste inascoltate.

Così, poco dopo Nania e Carbone sono venuti alle mani, e il secondo – stando alla ricostruzione dei carabinieri – sarebbe stato anche colpito al costato. A quel punto, è intervenuto anche il figlio di Carbone, che avrebbe infierito sul pensionato con calci e pugni. E potrebbe essere stata una bastonata finale in testa – sferrata forse dal Carbone più adulto – a uccidere Nania. Ma sull’esatta dinamica, risposte interessanti potrebbero arrivare dall’esito dell’autopsia sul corpo dell’uomo, in programma domani.

Inutile è stato l’intervento degli altri operai, che si erano avvicinati per dividere i litiganti, e ben poco si è potuto fare con il trasporto in ospedale. Nania era stato di corsa accompagnato al “Camberlingo” di Francavilla Fontana e poi trasferito al “Perrino” di Brindisi. Ma è spirato attorno alla mezzanotte di venerdì. In attesa di riuscire a far scattare le manette ai polsi del figlio, Michele Carbone sarà interrogato domani dal giudice.

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