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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Donaci

Ucciso figlio dell'ex pentito Presta

SAN DONACI – Ha tentato di fuggire all’apparizione dei killer, travolgendo tavolini e sedie davanti al circolo ricreativo di via Walter Tobagi a San Donaci, dove era seduto. Ma è stato centrato alla schiena da una fucilata e da vari colpi di pistola. E’ morto così poco prima della mezzanotte Antonio Presta, 29 anni, figlio di un personaggio della vecchia Scu, Gianfranco Presta, 55 anni, che nel 2009 aveva definitivamente perduto il programma di protezione a causa del coinvolgimento in alcune rapine compiute proprio assieme al figlio Antonio in località della Riviera Romagnola. Un'altra persona è rimasta ferita.

SAN DONACI – Ha tentato di fuggire all’apparizione dei killer, travolgendo tavolini e sedie davanti al circolo ricreativo di via Walter Tobagi a San Donaci, dove era seduto. Ma è stato centrato alla schiena da una fucilata e da vari colpi di pistola. E’ morto così poco prima della mezzanotte Antonio Presta, 29 anni, figlio di un personaggio della vecchia Scu, Gianfranco Presta, 55 anni, che nel 2009 aveva definitivamente perduto il programma di protezione a causa del coinvolgimento in alcune rapine compiute proprio assieme al figlio Antonio in località della Riviera Romagnola. Un'altra persona è rimasta ferita.

Antonio Presta era tornato a San Donaci alcune settimane fa, in agosto. Forse era l’occasione che qualcuno attendeva per saldare il conto al padre. Gianfranco Presta si era appellato alla giustizia amministrativa per evitare la revoca del programma di protezione, ma il Consiglio di Stato nel dicembre del 2009 sentenziò che le misure di protezione “sono onerose per le finanze dello Stato” , ed è “pertanto legittimo e doveroso, che allorché la condotta del soggetto protetto (indipendentemente dal contributo collaborativo fornito, ed addirittura dai pericoli che lo stesso potrebbe correre) si ponga in condizioni di incompatibilità con le medesime”, vanificandole allontanandosi dai luoghi dove viene prestata la tutela senza alcuna comunicazione alla Commissione centrale o alle forze dell’ordine, “dette misure vengano fatte cessare”.  Indipendentemente dall’azione penale relativa alla rapina, dunque, l’azione amministrativa fu  giudicata fondata.

Il 29 maggio 2009, tuttavia, il giudizio con rito abbreviato per i due Presta e un complice, Pierpaolo Pellegrino, si era concluso con un notevole sconto di pena rispetto alle richieste formulate dalla pubblica accusa al giudice dell’udienza preliminare. La condanna più alta proprio ad Antonio Presta, residente a Gabicce Mare: 5 anni e 4 mesi. Al padre Gianfranco, residente a Ravenna , 4 anni e 4 mesi; al complice, che era solo in un paio di rapine, 3 anni e 4 mesi. Assolto un quarto soggetto chiamato in causa da Gianfranco Presta che, proprio per aver fatto i nomi dei complici, ottenne un notevole sconto di pena. I Presta erano stati arrestati il 3 marzo 2007 ed erano stati scarcerati nell’aprile del 2008. Quindi al momento della condanna erano a piede libero.

Ora l’omicidio di Antonio Presta. Va ricordato che il padre Gianfranco era stato colpito da una vendetta trasversale già nel 1998, quando il 31 agosto nelle campagne di Mesagne fu rinvenuto il cadavere della sua compagna sequestrata qualche tempo prima, Lucia Pagliara. Sull'agguato di San Donaci indagano i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale e della compagnia di Francavilla Fontana. Sul posto anche investigatori della Squadra mobile di Brindisi. Si è appreso che l'altra persona ferita è un ventenne estraneo ai fatti, e che non è grave.

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