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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Un fulmine blocca servizio invalidi

SAN PIETRO VERNOTICO – Un fulmine ha messo fuori uso l'impianto elettrico e quello idrico della sede dell'associazione “La Rinascita” di San Pietro Vernotico, dieci disabili (gli ospiti dell'associazione) da due settimane non hanno più un posto dove per 26 anni si sono incontrati e hanno condiviso esperienze di carattere sociale e ricreativo.

SAN PIETRO VERNOTICO – Un fulmine ha messo fuori uso l'impianto elettrico e quello idrico della sede dell'associazione “La Rinascita” di San Pietro Vernotico, dieci disabili (gli ospiti dell'associazione) da due settimane non hanno più un posto dove per 26 anni si sono incontrati e hanno condiviso esperienze di carattere sociale e ricreativo.

Per riparare il guasto pare servirebbero diecimila euro che il gruppo onlus non ha e che, in teoria, spetterebbe versare al Comune di San Pietro Vernotico, l'ente proprietario della sede. Un bel guaio che sta diventando un vero e proprio disagio per quelle famiglie che ogni giorno affidano ai volontari del “La Rinascita” i loro figli diversamente abili.

Il progetto dell'associazione, infatti, è rivolto ai disabili maggiorenni per i quali non esistono in zona altre strutture adatte a ospitarli e si propone, dal 1986, anno in cui fu fondata, di “promuovere e sostenere iniziative volte all'assistenza e all'inserimento sociale e lavorativo dei disabili”.

Da quindici anni la sede è nell'ex sporting club Jasmin sull'ex statale 16 San Pietro - Brindisi a due chilometri dal centro abitato dove ha sede anche il circolo tennis. Una struttura di proprietà del Comune di San Pietro Vernotico che, oltre a fornire a titolo gratuito alcune stanze all'associazione “La Rinascita” rimborsa le spese relative al trasferimento dei diversamente abili dalle loro case al centro e viceversa.

Ogni giorno, infatti, i volontari dell'associazione prelevano i disabili dalle loro abitazioni, con un pulmino, e li portano nella sede dell'ex sporting  club Jasmin e poi li riconducono a casa. Mattina e pomeriggio.

Un servizio di grande aiuto per le famiglie che aderiscono a questa associazione. Un pomeriggio di due settimane fa un fulmine colpì il centro sportivo. L'impianto elettrico andò in tilt. “Contattammo i tecnici dell'Enel che prontamente ripararono la centralina elettrica – spiega Clodio Perrone presidente e fondatore dell'associazione – il problema è che si è danneggiato anche il cavo che porta la corrente elettrica dalla centralina alla sede, un guasto che non è di competenza dell'Enel. Ma del Comune. Abbiamo richiesto l'intervento dei tecnici comunali che dopo una serie di interventi hanno calcolato un danno di circa diecimila euro. L'associazione non può permettersi questa spesa e a quanto pare nemmeno il Comune. Ho dovuto chiudere la sede”.

“Le famiglie, però, mi telefonano ogni giorno per chiedermi quando riapriremo, questo io non lo so e non lo posso sapere”. Il presidente è disposto anche a cambiare sede: “In realtà lo Sporting non è l'ideale ma è meglio di niente. Molte volontarie non possono raggiungerci per darci una mano perchè non hanno l'auto. Ho più volte chiesto l'assegnazione di un'altra sede magari in centro come ad esempio la scuola media Dante Alighieri che essendo stata accorpata a un altro istituto ha molte aule vuote, ma mi è stata negata”.

“Non so davvero più come fare per restituire alle famiglie del nostro progetto la serenità che avevano prima. Assistere un diversamente abile – dice Perrone - non è facile e la nostra associazione garantisce un servizio alla comunità di non poco rilievo. Molte famiglie vivono con l'indennità che viene riconosciuta ai loro invalidi e non potrebbero permettersi un altro genere di assistenza. Sarebbe troppo dispendiosa. Qualcuno ci deve aiutare”.

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