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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Un giro di auto con 25 milioni di evasione

SAN PIETRO VERNOTICO – Ferrari, Porsche, Lamborghini ma anche Audi e Mercedes acquistate e rivendute “in nero” in Europa e in Libano che hanno provocato un'evasione fiscale di circa 25 milioni di euro.

SAN PIETRO VERNOTICO – Ferrari, Porsche, Lamborghini ma anche Audi e Mercedes acquistate e rivendute “in nero” in Europa e in Libano che hanno provocato un'evasione fiscale di circa 25 milioni di euro. Autore di questa attività un 38enne sanpietrano, residente in Germania. È stato denunciato per omessa dichiarazione dei redditi e occultamento delle scritture contabili. Dal 2008 al 2013 avrebbe acquistato e rivenduto circa 1500 vetture senza mai farle transitare in Italia. Non si esclude che il commercio irregolare di quelle fuoriserie lo abbia messo in piedi attraverso l'aiuto di finanziatori esteri, forse orientali. Ma questo è un aspetto ancora da accertare.

La scoperta di questa evasione fiscale da capogiro è stata fatta dai militari della tenenza della Guardia di Finanza di San Pietro, al comando del luogotenente Alfredo Proto, sotto la direzione del maggiore Alessandro Giacovelli, nell'ambito di un'attività di lotta all'economia sommersa. Un lavoro minuzioso quello eseguito dalle fiamme gialle sanpietrane, avviato nel 2011 in seguito all'analisi degli importatori di auto che operano in Germania. Dai primi controlli è subito emerso che il commerciante finito nel mirino era in possesso di una una partita Iva per la compravendita di auto e dell'autorizzazione a effettuare acquisti intracomunitari.

C'erano una sede fiscale a San Pietro Vernotico e una sede operativa nella provincia di Lecce. Tutto però sulla carta. In Italia non c'era traccia di acquisti e vendite. La sede fiscale era l'abitazione dell'ex moglie, e l'indirizzo della “concessionaria” riportato solo sulla carta, riconcudeva all'abitazione dei genitori, attualmente residenti in Germania.

Tutti questi elementi hanno convinto gli investigatori a contattare l'organo collaterale tedesco per fare chiarezza su questo losco commercio di vetture. Dopo accertamenti e controlli e la stretta collaborazione con gli oragni finanziari esteri è emerso che il venditore sanpietrano acquistava (regolarmente) e senza Iva auto di lusso dai commercianti tedeschi, con tutta probabilità le caricava su una bisarca (perchè autosaloni in Germania intestati a lui non ne sono stati individuati) e le rivendeva, dopo averle immatricolate sempre in Germania, in Europa o nel medio oriente. Gli acquisti venivano effettuati in contanti o con bonifici (si stanno cercando ora eventuali finanziatori) ma sulle vendite non emetteva alcun tipo di documento fiscale. Una volta acquistate, le vetture “scomparivano”.

I finanzieri hanno accertato, inoltre, che l'attività di compravendita irregolare è stata posta in essere anche dopo la prima verifica fiscale del 2011. L'imprenditore nonostante fosse a conoscenza di essere finito nel mirino dei controlli delle fiamme gialle, da quanto è stato accertato, fino a quest'anno ha continuato ad acquistare e rivendere fuoriserie, allargando anche il mercato. Negli ultimi due anni le vetture sono state comprate dal Belgio, dall'Olanda e dal Portogallo, oltre che dalla Germania.

Per lui la denucia e la revoca dell'autorizzazione agli acquisti intracomunitari. Le indagini, però, non sono concluse, ora sul suo conto stanno indagando anche le autorità tedesche, per accertare eventuali evasioni o irregolarità che riguardano anche il territorio tedesco, ma soprattutto si dovrà anche fare chiarezza su come il commerciante sanpietrano si è procurato il denaro per acquistare quelle auto di lusso.

 

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