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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

L'Arif nelle campagne di Carovigno per un caso di sospetta Xylella

Storie di alberi. Contrada Colacavallo, territorio di Carovigno, sulla provinciale per San Michele Salentino. Stamattina di buon’ora è arrivata un’auto del nucleo di monitoraggio della Xylella di Arif Puglia

OSTUNI – Storie di alberi. Contrada Colacavallo, Carovigno, sulla provinciale per San Michele Salentino. Stamattina di buon’ora è arrivata un’auto del nucleo di monitoraggio della Xylella di Arif Puglia, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. In un oliveto ci sono segnali sospetti. Un disseccamento esteso che potrebbe essere un sintomo della presenza della Xylella fastidiosa, il batterio che sta distruggendo gli oliveti del Salento infiltrandosi nel sistema linfatico più profondo delle piante.

Sospetta Xylella in contrada Colacavallo - Ostuni-2

Troppo presto per dire che i focolai di Xylella individuati nel recente passato nella zona, a qualche centinaio di metri dal sito sospetto, si siano estesi. Bisogna capire anche quando è avvenuta la potatura di questi ulivi, forse in giornate di alte temperature. Potrebbe essere anche quella la causa del disseccamento dei nuovi virgulti. Del resto ne stanno spuntando altri.

Sospetta Xylella in contrada Colacavallo - Ostuni (3)-2

Ma sarà l’Arif, alla luce degli esami da svolgere, a decidere se il batterio si stia allargando nella zona. Storie di alberi, e storie di un’epidemia che non si ferma abbracciando le piante o con soluzioni alchimistiche. La scienza ancora non ha trovato la strada giusta, in California combattono da decenni senza aver ancora vinto sul batterio.  L’ulivo è diventato nei secoli il tratto dominante della Puglia, da quando gli uomini lo hanno sostituito progressivamente alle foreste originarie di querce e conifere. Ora è in pericolo.

Sospetta Xylella in contrada Colacavallo - Ostuni (2)-2-2

La Puglia dovrebbe diventare il laboratorio avanzato in Europa per la lotta alla Xylella, ma ancora non lo è. Bisogna rivedere l’entità delle risorse umane e materiali messe in campo. Gli agricoltori sono fortemente preoccupati di perdere il reddito, ma anche il legame intimo che li lega ai propri oliveti. Cose che è difficile spiegare, che ti spingono ad opporti alle eradicazioni. Ma la malattia poi si espande. E dal Basso Salento è arrivata ai confine dell’Alto Salento, nel Fasanese, e spaventa agricoltura e turismo.

Scadenza vicina per le domande di risarcimento

Intanto la Regione Puglia è preoccupata dal fatto che le aziende agricole  colpite sono in forte ritardo con le richieste di risarcimenti, il cui termine scade tra pochissimi giorni, il 31 ottobre. “E’ quanto mai opportuno segnalare, come già richiamato in una precedente nota, che le imprese agricole salentine che hanno fatto domanda per richiedere i risarcimenti dei danni da calamità causati da Xylella fastidiosa hanno tempo fino alle ore 12 del 31 ottobre per terminare la procedura telematica e accedere al Fondo di Solidarietà nazionale. Un termine ultimo e inderogabile”.

Leonardo Di Gioia-2

Lo dicono l'assessore alle Risorse agroalimentari, Leonardo di Gioia (nella foto), e il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone, a pochi giorni dalla scadenza della procedura on line sul portale regionale ‘Sviluppo rurale’ che prevede l’inserimento dei dati relativi all'azienda richiedente e della relativa alla PLV ex ante ed ex post. “La preoccupazione nasce dal fatto che, a fronte delle circa 1.650 imprese salentine che potenzialmente avrebbero diritto, oggi risultano aver inserito i dati solo circa 600 aziende”, sottolineano da Bari.

Tutte le altre aziende ancora non registratesi per la richiesta di risarcimenti hanno ancora quattro giorni a disposizione, anche delegando un tecnico abilitato, per inserire i dati relativi alla perdita di produzione lorda vendibile (Plv), che deve essere non inferiore al 30%, come da normativa vigente,  al fine di valutare il danno e il calcolo della relativa compensazione, precisano ancora dalla Regione Puglia.

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