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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Un tragico incidente: già chiariti i dettagli dell'episodio costato la vita al cacciatore brindisino

BRINDISI – Camminavano uno dietro l’altro in una zona impervia del Bosco del Compare, nei pressi di Jaddico. Davanti Giovanni Sciscio, 58 anni, brindisino, alle sue spalle, Tommaso Fischetto, 37 anni, ingegnere, brindisino anche lui, amici di vecchia data, irriducibili ed esperti cacciatori. Un piede poggiato male, gli arbusti, parte un colpo dal fucile calibro 12 di Fischetto che raggiunge alle spalle Sciscio. L’uomo crolla a terra. Respira ancora. Il suo compagno di caccia e involontario aurore della tragedia, lo soccorre. Chiama immediatamente il 118 e gli altri due amici con i quali stavano effettuando la battuta di caccia, tra i quali il genero di Sciscio. Quando arrivano i soccorsi ormai non c’è più nulla da fare. Sciscio è morto e i suoi compagni di caccia sono disperati.

BRINDISI – Camminavano uno dietro l’altro in una zona impervia del Bosco del Compare, nei pressi di Jaddico. Davanti Giovanni Sciscio, 58 anni, brindisino, alle sue spalle, Tommaso Fischetto, 37 anni, ingegnere, brindisino anche lui, amici di vecchia data, irriducibili ed esperti cacciatori. Un piede poggiato male, gli arbusti, parte un colpo dal fucile calibro 12 di Fischetto che raggiunge alle spalle Sciscio. L’uomo crolla a terra. Respira ancora. Il suo compagno di caccia e involontario aurore della tragedia, lo soccorre. Chiama immediatamente il 118 e gli altri due amici con i quali stavano effettuando la battuta di caccia, tra i quali il genero di Sciscio. Quando arrivano i soccorsi ormai non c’è più nulla da fare. Sciscio è morto e i suoi compagni di caccia sono disperati.

Sono all’incirca le 7,30 di stamani. Sul posto arrivano anche i poliziotti della Squadra mobile guidati dal dirigente, vice questore Francesco Barnaba, e il sostituto procuratore Luca Bucchieri,  magistrato di turno. Che si sia trattato di un incidente è lampante. Ma i rilievi debbono essere effettuati ugualmente. L’arma viene sottoposta a sequestro e sia Fischetto, sia gli altri due compagni di caccia vengono portati negli uffici della Mobile per raccogliere le loro deposizioni.

Come accadeva di frequente, questi quattro cacciatori, compreso il marito della figlia di Sciscio, si sono alzati al levar del sole e si sono addentrati nel Bosco del Compare. Si sono divisi in due gruppi. Sciscio e Fischetto da una parte e gli altri due in un’altra direzione. Fa freddo. Il terreno è gelato. Sciscio cammina davanti. Gli spetta perché è il cacciatore più anziano e più esperto. Alle sue spalle Fischetto. Forse per il terreno gelato, o per un arbusto particolarmente resistente, Fischetto inciampa. Il fucile, stando a quanto ha fatto mettere a verbale dai poliziotti (gli accertamenti sono stati effettuati dal sostituto commissario Angelo Laera), lo tiene afferrato per la cinghia di cuoio della tracolla. La canna è rivolta verso terra. Ma questo accorgimento, obbligatorio, non serve quando perde l’equilibrio. L’arma urta contro qualcosa e parte il colpo che raggiunge alla schiena Sciscio.

La notizia fa ben presto il giro della città. Sciscio è molto noto. E’ presidente della Energeko, società partecipata del Comune di Brindisi che gestisce la verifica e il controllo degli impianti termici.  Alle amministrative del 2009 era stato  candidato con Italia dei Valori: fu il primo dei non eletti della sua lista. Tommaso Fischetto è pure lui molto noto. E’ ingegnere, figlio di Pasquale, ingegnere dell’Autorità portuale. I poliziotti nel verbale che consegneranno nelle prossime ore al magistrato inquirente, parlano di fatalità. Non fanno riferimento a responsabilità, ma appare scontato che il sostituto procuratore Bucchieri iscriverà nel registro degli indagati Fischetto per il reato di omicidio colposo.

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