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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Una bara, un casco: l'addio ad Alfredo

BRINDISI - Mentre proseguono le indagini sulle dinamiche del tragico incidente costato la vita al 23enne motociclista brindisino Alfredo Genovese, avvenuto nel pomeriggio di sabato sulla litoranea nord di Brindisi, nella tarda mattinata odierna si sono svolte le esequie presso la chiesa Ave Maris Stella del quartiere Casale, davanti ad una folla di amici e parenti della vittima. Sulla bara bianca, un fascio di fiori e un casco, perchè la moto era la più grande passione di Alfredo, e nessuno ha voluto cancellare questo anche nel momento dell'estremo saluto e anche se il giovane brindisino è morto sull'asfalto.

BRINDISI - Mentre proseguono le indagini sulle dinamiche del tragico incidente costato la vita al 23enne motociclista brindisino Alfredo Genovese, avvenuto nel pomeriggio di sabato sulla litoranea nord di Brindisi, nella tarda mattinata odierna si sono svolte le esequie presso la chiesa Ave Maris Stella del quartiere Casale, davanti ad una folla di amici e parenti della vittima. Sulla bara bianca, un fascio di fiori e un casco, perchè la moto era la più grande passione di Alfredo, e nessuno ha voluto cancellare questo anche nel momento dell'estremo saluto e anche se il giovane brindisino è morto sull'asfalto.

E Alfredo sarebbe tornato a casa anche sabato scorso, se davanti all'ingresso del villaggio di Acque Chiare, all'uscita da un curvone, la traiettoria della sua Suzuki 1100-R non fosse stata incrociata da tergo da quella di un'altra moticicletta, come dimostrano inequivocabilmente le tracce rilevate sull'asfalto dai vigili urbani, e se non ci fosse stato quel contatto che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo, causando il terribile scontro su un ostacolo di cemento. I sospetti al momento si concentrano sul 43enne amico della vittima Antonio Guadalupi, rintracciato dalla polizia e già interrogato, il quale tuttavia sostiene di essere arrivato con la sua moto sul luogo dell'incidente solo pochi istanti dopo il drammatico impatto, e di essersene allontanato a causa dell'orrore provato per la fine dell'amico, e non certo perchè era stato lui a provocare l'incidente.

Antonio Guadalupi al momento resta però indagato. Nel frattempo polizia e vigili urbani cercano ulteriori testimoni oculari dell'incidente, dopo quelli già ascoltati. Le testimonianze servirebbero infatti a confermare ciò che dicono le tracce lasciate sull'asfalto della litoranea, dove si è spenta la giovane vita di Alfredo Guadalupi con l'ultimo rombo di motori e di vento. E dicono che c'era una seconda motocicletta che dopo l'impatto è fuggita. Era quella di Guadalupi, mentre i due amici tornavano da una rapida gita a Torre Canne? O si trattava di un'altro mezzo e di un'altra persona?

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