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Cronaca

Una "iniezione d'acqua" ha messo fuori uso la superstrada 613, decine di auto bloccate

BRINDISI - L’asfalto che s’impenna improvvisamente per circa un metro e mezzo dal livello del manto stradale e diventa un “trampolino” per una Citroen C3 Pluriel bianca che vola per quasi 250 metri per poi atterrare e cappottare più volte una volta toccato il suolo. L’immediata frenata dei veicoli che precedevano la vettura che provoca un tamponamento a catena in cui vengono coinvolte tre macchine. Sono quasi le 13.30 quando la statale 613 Brindisi-Lecce si trasforma in una scena da film che ricorda i terremoti generati dallo scorrimento della faglia di Sant’Andrea. Con incidenti e voragini che si aprono sull’asfalto.

BRINDISI -  L’asfalto che s’impenna improvvisamente per circa un metro e mezzo dal livello del manto stradale e diventa un “trampolino” per una Citroen C3 Pluriel bianca che vola per quasi 250 metri per poi atterrare e cappottare più volte una volta toccato il suolo. L’immediata frenata dei veicoli che precedevano la vettura che provoca un tamponamento a catena in cui vengono coinvolte tre macchine. Sono quasi le 13.30 quando la statale 613 Brindisi-Lecce si trasforma in una scena da film che ricorda i terremoti generati dallo scorrimento della faglia di Sant’Andrea. Con incidenti e voragini che si aprono sull’asfalto.

Fortunatamente alla fine non ci sono vittime, ma il rischio è stato grande. E’ proprio sotto il ponte nei pressi della frazione di Tuturano che l’asfalto s’impenna in corrispondenza della corsia di sorpasso generando una cricca che attraversa entrambe le corsie e poi tutte e due le carreggiate nei sensi di marcia Brindisi-Lecce e viceversa. A causare questo pericoloso fenomeno però, non è un terremoto ma l'effetto – come si scoprirà dopo qualche ora – di una immissione di acqua a pressione durante lavori di interramento di linee dell'alta tensione. Dalla Citroen 3 Pluriel ribaltatasi più volte su se stessa fuoriesce sulle sue stesse gambe il conducente che riporta miracolosamente ferite lievi.

Alle sue spalle un tamponamento che coinvolge tre auto: una Fiat Panda bianca, una Fiat Punto celeste ed un Suzuki Alto di colore verde. I feriti in seguito al secondo incidente sono stati trasportati nell’ospedale Perrino di Brindisi: il conducente del primo veicolo coinvolto, a parte un braccio steccato è rimasto illeso, gli altri tre hanno riportato colpi di frusta e lievi ferite. A scampare all’incidente anche il consigliere regionale del Pdl leccese Roberto Marti che intervistato nel corso del Tg di Telerama dice: “Sono ancora terrorizzato,  l’abbiamo scampata per un soffio, vista la velocità sostenuta con cui si percorre quel tratto è andata bene. L’asfalto in quel tratto della corsia di sorpasso sembrava una rampa di lancio”.

Sul posto immediati i soccorsi portati dagli agenti della polizia stradale – guidati dal comandante Silvano Retucci -, le ambulanze del 118, carabinieri e vigili del fuoco. Poco dopo anche la guardia di finanza a portare aiuto nella deviazione del traffico in direzione della statale 16 e bloccando gli altri punti d’accesso alla 613. Code di 5-6 chilometri data l’ora di punta. Lungo il tratto coinvolto dal cedimento anche i tecnici dell’Anas e dell’Acquedotto pugliese per verificare le condizioni della strada e risolvere il problema. Le province di Brindisi e Lecce al momento sono divise a causa della chiusura della principale arteria che collega i due capoluoghi. Non è noto quando il tratto di strada potrà riaprire e quanto tempo occorrerà per l’esecuzione dei lavori. Il traffico – come consigliano anche l’Anas e la polizia stradale – è dirottato sulla SS16, la vecchia via che passando per i comuni a sud collegava Brindisi a Lecce.

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