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Cronaca

Una reporter nei campi di pomodori

SAN VITO DEI NORMANNI - Sono lavoratori, dei grandi lavoratori. Giovani e meno giovani, tutti di colore. Lavorano nei campi, raccolgono i pomodori a Boreano, un fazzoletto di terra tra la Puglia e la Basilicata. L'ExFadda, il contenitore culturale di San Vito nei Normanni, per la prima volta in Puglia, ospita la mostra "Dopolavoro/Nero", l'ultimo lavoro della fotoreporter Martina Leo. L'appuntamento per il vernissage è mercoledì 26 dicembre alle ore 19.

SAN VITO DEI NORMANNI - Sono lavoratori, dei grandi lavoratori. Giovani e meno giovani, tutti di colore. Lavorano nei campi, raccolgono i pomodori a Boreano, un fazzoletto di terra tra la Puglia e la Basilicata. L'ExFadda, il contenitore culturale di San Vito nei Normanni, per la prima volta in Puglia, ospita la mostra "Dopolavoro/Nero", l'ultimo lavoro della fotoreporter Martina Leo. L'appuntamento per il vernissage è mercoledì 26 dicembre alle ore 19.

Gli schiavi del pomodoro. Vengono soprannominati così i migranti stagionali che vivono e lavorano alla raccolta del pomodoro, in condizioni al limite dell'umanità. Gli scatti che saranno esposti nella mostra di Martina Leo, sono stati realizzati a Boreano, al confine tra le due regioni meridionali. Una situazione a pochi passi dalla nostra "civiltà", raccontata anche da Roberto Saviano0 durante la trasmissione di Rai3 di Fabio Fazio "Che tempo che fa".

Il reportage è stato commissionato dalla Provincia di Potenza e dall'Arci Basilicata e racconta la vita quotidiana degli "schiavi del pomodoro" al loro rientro dai campi. "Una macelleria improvvisata" - lo definisce la fotoreporter. Una situazione deprimente, con l'approvvigionamento dell'acqua, l'interno di abitazioni di fortuna ricavate dall'occupazione di casolari in abbandono: la sequenza di immagini mette a fuoco un punto di vista inedito su una comunità migrante costretta a vivere in condizioni disumane pur di guadagnare.

Un semplice punto di vista, privo di ogni pietismo ma dove si racconta la realtà e la verità e dove c'è spazio anche all'ironia di storie di autorganizzazione, di dignità e di speranza. Per l'allestimento della mostra saranno utilizzate strutture lignee (progettate dal designer Michele De Lucchi), recuperate e reinventate per l'occasione dalla falegnameria di ExFadda.

La mostra potrà essere visitata sino al 30 dicembre dalle ore 17 alle 21. Per maggiori informazioni visitare il sito internet www.exfadda.it oppure telefonare al numero 329.1275784.

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