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Cronaca

Una startup per ripulire le acque: l'idea dei ragazzi del "Fermi-Monticelli"

Dal disappunto di un 17enne per il livello di inquinamento delle acque del porto di Brindisi è nata l'idea per una Startup con cui gli studenti della classe IVG del liceo scientifico Fermi-Monticelli potranno togliersi grosse soddisfazioni allo "Startup junior club", innovation game promosso dal quotidiano Repubblica. I ragazzi hanno escogitato un sistema per filtrare le acque contaminate

BRINDISI – Dal disappunto di un 17enne per il livello di inquinamento delle acque del porto di Brindisi è nata l’idea per una Startup con cui gli studenti della classe IVG del liceo scientifico Fermi-Monticelli potranno togliersi grosse soddisfazioni allo “Startup junior club”, innovation game promosso dal quotidiano Repubblica. I ragazzi hanno escogitato un sistema per filtrare le acque contaminate dagli oli e dagli inquinanti, per ottenere acqua distillata, olio combustibile e sale.  

Recol è il nome dato alla startup creata dagli intraprendenti liceali brindisini, che stanno sostenendo grossi sacrifici per far decollare questo progetto. Uno di loro, il 19enne Ludovico Passarelli Pula, ha spiegato a Repubblica che ogni sabato mattina, da settimane, resta a scuola un’ora in più del dovuto (dalle ore 13 alle 14) insieme ai suoi compagni. Il processo di riciclaggio si basa sul recupero dell’acqua sporca delle navi, riposta in apposite cisterne. Da queste, attraverso la chimica, si possono ricavare i tre prodotti.

 "A scuola – dichiara Ludovico a Repubblica - abbiamo studiato il processo. Non possiamo permetterci di perdere una risorsa così importante per la nostra economia come il mare, non solo a livello locale ma anche a livello nazionale. Per questo abbiamo deciso di creare questa impresa che faccia della responsabilità sociale il suo cavallo di battaglia, producendo non solo per rispettare l'ambiente ma possibilmente per migliorarlo”. Il punto di forza del progetto è che può essere attuato in ogni porto. Il tallone d’Achille consiste nel  costo dell’operazione. “E' vero – afferma Ludovico - ci vogliono parecchi soldi, ma che poi in tre anni verrebbero totalmente ammortizzati e genererebbero una fonte di guadagno",

Gli studenti hanno creato un gruppo di lavoro sui social network Whatsapp, Facebook e Instagram. Legambiente e la Capitaneria di porto hanno garantito pieno supporto. Ci sono tutti i presupposti, insomma, per far sì che questo progetto possa diventare una splendida realtà. 

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