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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Uno degli imputati: “Non guidavo io l’auto dell’incidente”

Ha respinto le accuse Antonio Sanasi, ex amministratore unico della srl Altair: "Quel giorno c'era uno dei soci della mia azienda, ma è morto"

BRINDISI – “Il giorno dell’incidente stradale non guidavo io la Mercedes, ma uno dei soci della mia azienda, ma nel frattempo è morto”. Antonio Sanasi, uno dei 33 imputati nel processo su presunte truffe ai danni delle compagnie di assicurazione, ha respinto l’accusa nel corso dell’udienza di oggi davanti al collegio giudicante. Lo ha fatto sottoponendosi all’esame, prima rispondendo alle domande sul suo avvocato, Gianluca Palazzo, e poi a quelle del pm Milto Stefano De Nozza.

L’incidente per il quale è stato rinviato al giudizio del Tribunale di Brindisi è datato primo aprile 2010: “Non so per quale motivo risulta che fossi io alla guida, forse perché ero l’amministratore unico della società Altair”, ha detto. La ditta si occupava di esportazione di prodotti alimentari e rimase in attività sino al 2015, come ha precisato l’imputato rispondendo alla domanda del giudice a latere. “Quel giorno alla guida c’era il socio che aveva il 50 per cento delle quote: mi disse lui stesso che ebbe un incidente all’incrocio all’ingresso di Brindisi”.

Il pm, a quel punto, gli ha chiesto come mai non avesse riferito prima questa circostanza. “Perché non sono mai stato sentito in precedenza”. Sanasi ha anche escluso di aver mai conosciuto l’avvocato civilista citato dal pm che ha scritto la lettera per conto della società Altair, indicandolo come conducente della Mercedes.

Hanno sostenuto l’esame anche gli imputati Francesco Barletta e Iolanda Conte, figlio e madre: “Sì ho avuto un incidente, fu mia madre ad accompagnarmi in ospedale e mi volevano ricoverare ma io rifiutai”, ha detto il ragazzo. La madre ha confermato di aver compilato il modulo di constatazione amichevole.

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