rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Fasano

Uno solo il colpo mortale: il killer ha usato cartucce da caccia a palla singola

FASANO – Il colpo mortale tra lo stomaco e il petto sparato da circa dieci metri. Il secondo lo raggiunge alla mano destra. Due pallettoni partiti da distanza ravvicinata, di quelli che a caccia vengono utilizzati per i cinghiali. L’arma che ha ammazzato il giornalaio Angelo De Angelis è un fucile calibro 12 caricato a palla singola. Due o forse tre i colpi esplosi, secondo le detonazioni udite dal vicinato. E dagli stessi familiari del 46enne, che si affacciano dalla finestra, notando un auto di media cilindrata, di colore scuro, che parte sfrecciando. A bordo ci sono il killer ed almeno un complice.

FASANO – Il colpo mortale tra lo stomaco e il petto sparato da circa dieci metri. Il secondo lo raggiunge alla mano destra. Due pallettoni partiti da distanza ravvicinata, di quelli che a caccia vengono utilizzati per i cinghiali. L’arma che ha ammazzato il giornalaio Angelo De Angelis è un fucile calibro 12 caricato a palla singola. Due o forse tre i colpi esplosi, secondo le detonazioni udite dal vicinato. E dagli stessi familiari del 46enne, che si affacciano dalla finestra, notando un auto di media cilindrata, di colore scuro, che parte sfrecciando. A bordo ci sono il killer ed almeno un complice.

Sono le 6.20. De Angelis è appena uscito da casa come ogni mattino per aprire l’edicola. L’assassino non gli concede nemmeno di sollevare la serranda dell’attività, al civico 88 di via Mignozzi, proprio accanto al portone di casa. Il giornalaio non fa nemmeno in tempo a fare tre passi che viene freddato sull’uscio del portone. Quasi sotto gli occhi dei famigliari. Abitano tutti nel palazzo, ai piani superiori, tra via Mignozzi e via Venafra. E lavorano tutti sotto casa: lui faceva l’edicolante, il fratello gestisce un minimarket, le sorelle un negozio di abbigliamento. Gente che lavora sodo e si sveglia all’alba, non hanno frequentazioni dubbie.

Angelo De Angelis per puro caso porta lo stesso nome di un membro della famigerata banda della Magliana, ma non è un mafioso: sposato con Pasqua Cito era padre di tre figli di 10, 11 e 17 anni, non frequentava malavitosi, non aveva precedenti, eccetto un pregiudizio di polizia risalente ad una decina di anni fa per una rissa da stadio. E allora perché un omicidio che per la sua efferatezza, modalità e scientificità nell’esecuzione sembra proprio un agguato in perfetto stile mafioso? Recentemente nelle sue ultime dichiarazioni, il neo pentito Ercole Penna ha parlato diffusamente di un gruppo di affiliati al clan mesagnese della Scu. I verbali delle sue dichiarazioni sono zeppi di omissis. Ma un collegamento su questo versante non convince.

Gli investigatori indagano nella vita privata alla ricerca di qualche possibile dissapore tra la vittima e qualcuno che avrebbe maturato l’idea della vendetta. Perché la vittima doveva pagare con la vita? De Angelis spira quasi immediatamente, mentre arrivano i soccorritori del 118, che non possono far altro che constatarne il decesso. Sul posto arrivano i carabinieri della compagnia di Fasano – guidati dal capitano Gianluca Sirsi –, del reparto operativo - coordinati dal colonnello Gennaro Ventriglia -, il dirigente della squadra mobile di Brindisi Francesco Barnaba e gli agenti della scientifica per i rilievi del caso. A coordinare le indagini il pm Milto De Nozza.

E’ giallo sul movente che allo stato è un autentico rompicapo. E’ l’efferatezza del gesto a sorprendere gli investigatori, che intanto mettono intanto anche sotto sequestro l’edicola e la vecchia Renault Scenic dell'ucciso, per proseguire nei rilievi alla ricerca di qualche pallettone vagante non ritrovato immediatamente e di qualche indizio utile. Il cadavere di De Angelis, su disposizione del pm, è stato trasportato a Brindisi, in attesa dell’autopsia che sarà svolta dal medico legale Antonio Carusi nei prossimi giorni. L’incarico non è stato ancora conferito.

Intanto a Fasano, il presidente del consiglio comunale Leonardo Cofano, di concerto col sindaco Lello Di Bari, ha convocato d’urgenza, nel pomeriggio, la conferenza dei capigruppo consiliari. All’ordine del giorno un unico punto: la questione della legalità a Fasano e la volontà di accelerare la costituzione dell’Osservatorio permanente sulla legalità di cui sono già pronti bozza di statuto e di compiti dell’organismo. Se ne parla da mesi, ma occorre una stretta, parola spesso assente nel vocabolario della politica. L’agguato contro De Angelis non è avvenuto solo nelle immediate vicinanze di casa, ma anche della scuola elementare del II circolo didattico.

Un’ora e mezza più tardi, accompagnati dai genitori, sono arrivati alla spicciolata i bambini, che sotto gli occhi si sono trovati una scena agghiacciante: la strada transennata, forze dell’ordine, un cadavere avvolto da un lenzuolo sotto la pioggia battente di una fredda giornata di febbraio, mentre suonava la campanella d’ingresso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Uno solo il colpo mortale: il killer ha usato cartucce da caccia a palla singola

BrindisiReport è in caricamento