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Cronaca

Uomo bruciato: un atto mafioso

MESAGNE – Diventa sempre più agghiacciante lo scenario della vicenda che ha coinvolto la notte scorsa un imprenditore agricolo residente in contrada Palmarini, Damiano De Fazio di 51 anni. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia sino a questo momento, l’ipotesi più attendibile è quella che all’uomo sia stato dato fuoco intenzionalmente, dopo averlo cosparso di liquido infiammabile. E questo atto di ferocia sarebbe avvenuto pochissimi minuti prima che la vittima ridotta da una torcia umana, venisse individuata da una pattuglia della Vigilnova.

MESAGNE – Diventa sempre più agghiacciante lo scenario della vicenda che ha coinvolto la notte scorsa un imprenditore agricolo residente in contrada Palmarini, Damiano De Fazio di 51 anni. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia sino a questo momento, l’ipotesi più attendibile è quella che all’uomo sia stato dato fuoco intenzionalmente, dopo averlo cosparso di liquido infiammabile. E questo atto di ferocia sarebbe avvenuto pochissimi minuti prima che la vittima ridotta da una torcia umana, venisse individuata da una pattuglia della Vigilnova.

De Fazio, secondo quanto hanno riferito i familiari al pm Luca Buccheri e agli investigatori del commissariato di Mesagne e della Squadra Mobile brindisina, era uscito da casa con altre persone, che erano andate a prelevarlo con un’auto in contrada Palmarini. Prima di questo evento, De Fazio aveva parlato al telefono con qualcuno, probabilmente proprio con uno degli uomini che poco dopo si erano presentati nell’azienda agricola. Di chi si tratti, la polizia non lo dice: è possibile che siano tra le persone che vengono ascoltate in queste ore negli uffici del commissariato di Mesagne.

E’ anche possibile che l’agricoltore si sia trovato al cospetto di chi ha deciso che doveva morire in maniera così atroce, attuando questo proposito, solo in un secondo momento e in maniera inaspettata. Proprio nei minuti precedenti l’arrivo della pattuglia della Vigilnova. Il racconto dei vigilantes è terribile: imboccando uno stretto sterrato che conduce ad una piccola costruzione rurale abbandonata, si sono visti venire incontro l’uomo avvolto dalle fiamme, che si contorceva.

Hanno soffocato le fiamme, hanno chiamato il 113, è arrivata una volante del commissariato, competente per quella zona, contrada Epifani lungo la provinciale che da Mesagne conduce verso la frazione di Serranova, attraversando la ex statale 16 tra Brindisi e S.Vito. Una zona fitta di coltivazioni di pomodori e carciofeti, e di campi fotovoltaici. Lì De Fazio è stato condotto da qualcuno. Un luogo lontano diversi chilometri dalla sua abitazione di contrada Palmarini. Qualcuno che doveva consumare una vendetta.

L’agricoltore nel recente passato non avrebbe subito estorsioni, furti invece sì, ma nel’ambito “fisiologico” di questo territorio. Il suo passato, lontano, nel contrabbando di sigarette non può c’entrare con questa storia allucinante. Si guarda a vicende più prossime, legate all’attività commerciale di Damiano De Fazio.

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