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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Uso terapeutico cannabis: scarcerato bracciante

BRINDISI - Se la normativa regionale e nazionale è in procinto di essere adeguata per riconoscere l’uso terapeutico della cannabis indiana, c’è un gip a Brindisi che ha rimesso in libertà un bracciante agricolo di 57 anni, Cosimo Fonzetti, di Villa Castelli, escludendo ipotesi di spaccio proprio in considerazione dello stato di salute dell’uomo e dei suoi certificati medici.

BRINDISI - Se la normativa regionale e nazionale è in procinto di essere adeguata per riconoscere l’uso terapeutico della cannabis indiana, c’è un gip a Brindisi che ha rimesso in libertà un bracciante agricolo di 57 anni, Cosimo Fonzetti, di Villa Castelli, escludendo ipotesi di spaccio proprio in considerazione dello stato di salute dell’uomo e dei suoi certificati medici. Fonzetti, difeso dall’avvocato Cosimo De Leonardis, era stato posto ai domiciliari l’altro ieri per possesso di 170 grammi di fiori di canapa indiana che provenivano da una piantagione che gli era stata sequestrata nel maggio 2013.

E’ stato scarcerato oggi dal gip di Brindisi Paola Liaci al termine dell’udienza di convalida dell’arresto.

Nel corso dell'interrogatorio ha dichiarato di essere in possesso della sostanza, da lui prodotta, per scopi terapeutici. “Ha ammesso la detenzione di stupefacente – scrive il gip – ma riferendo che lo stesso era destinato al proprio fabbisogno in quanto, in passato, utilizzava la sostanza rinvenuta a fini terapeutici, essendo affetto da patologia alla colonna vertebrale, che gli causa forti dolori. Ha altresì riferito che, successivamente ad altro arresto (il precedente, eseguito il 28 maggio 2013, in seguito al quale era stato subito scarcerato, ndr) aveva smesso di utilizzare la sostanza stupefacente ed era alla ricerca di terapie alternative che gli consentano di non incorrere più in vicende giudiziarie di carattere penale”. “Le patologie – precisa il giudice – sono provate mediante esibizione di documentazione medica”.

“Nulla emerge - quindi, secondo il gip – per ritenere che la sostanza fosse destinata ad essere ceduta a terzi”. Poco meno di un anno fa erano state trovate nella sua abitazione 87 piante di cannabis indica. L’avvocato De Leonardis, oltre a produrre i certificati medici, ha affiancato Fonzetti nell’interrogatorio in cui ha spiegato di aver scelto la canapa indiana come metodo per stare meglio in salute. Il legale, le cui osservazioni sono quindi state condivise dal giudice, sosteneva che non si potessero in alcun modo contestare al 57enne ipotesi di spaccio di sostanze stupefacenti, innanzitutto perché non era stato attestato dagli investigatori alcun via vai sospetto nei pressi dell’abitazione perquisita, e poi perché i certificati medici rendevano credibile la sua versione dei fatti. Non c’era altra versione da ritenere plausibile, insomma, sebbene – per ovvie ragioni – non vi fosse alcuna prescrizione medica, non essendo legale in Italia l’utilizzo di sostanze come la canapa e i fiori di marijuana al fine di curarsi.

 

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