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Cronaca

Usura e racket, in libertà Rendina

OSTUNI - Non sussistono più le esigenze cautelari e dunque torna libero il tabaccaio ostunese posto ai domiciliari il 2 agosto scorso.

OSTUNI - Non sussistono più le esigenze cautelari e dunque torna libero il tabaccaio ostunese posto ai domiciliari il 2 agosto scorso in una operazione del commissariato di polizia locale. Francesco Rendina, che resta indagato a piede libero, potrà fare ritorno nella sua tabaccheria con vista sull’ingresso delle poste centrali, posizione privilegiata secondo gli inquirenti, per riscuotere il denaro delle vittime appena ritirato dai libretti.

Rendina, che ha 52 anni, è assistito dagli avvocati Massimo Manfreda e Francesco Sozzi che hanno presentato istanza di remissione in libertà al gip Valerio Fracassi che l’ha accolta. Secondo quanto contenuto nel provvedimento chiesto dalla procura di Brindisi e firmato dal gip Valerio Fracassi, Rendina era finito nel giro perché aveva chiesto un prestito di 5mila euro. A lui il prestito non era stato concesso, nonostante fosse “con l’acqua alla gola” ma comunque gli era stato proposto un affare: banconote false da mettere sul mercato.

Il personaggio che dall’interno della rivendita di tabacchi si occupava di raccogliere e allo stesso tempo di smistare, era un insospettabile che risponde al nome di Francesco Rendina, 52 anni, dalla fedina penale pulita. A lui, coì come ai fratelli Valente e alle tre donne del gruppo (Teresa Monaco, Rosa Ioime e Angelina Urgesi) è contestato il reato più grave, l’associazione per delinquere. Capi e promotori i tre Valente (Cosimo, Domenico e Marco).

Attenderà gli sviluppi delle indagini in libertà. La tabaccheria di sua proprietà non ha mai sospeso le attività, neppure il giorno del suo arresto.

 

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