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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Vacanze al mare con pistola, nuovo arresto per un dipendente Monteco

BRINDISI – Finisce nuovamente in galera il pregiudicato brindisino Donato Borromeo, 38 anni, arrestato lo scorso anno sempre dalla Mobile perché trasportava in auto assieme alla convivente una piccola partita di droga, e nuovamente nella tarda mattinata di ieri sempre dalla Squadra mobile ma per detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.

BRINDISI – Finisce nuovamente in galera il pregiudicato brindisino Donato Borromeo, 38 anni, arrestato lo scorso anno sempre dalla Mobile perché trasportava in auto assieme alla convivente una piccola partita di droga, e nuovamente nella tarda mattinata di ieri sempre dalla Squadra mobile ma per detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.

Borromeo, dipendente Monteco, lunedì avrebbe dovuto fare rientro al lavoro dopo una lunga assenza dovuta ad un incidente stradale che ne aveva provocato il ricovero in rianimazione. Ma aveva già pronta la certificazione medica attestante l’esigenza di ulteriori sei mesi di convalescenza, ha appurato la polizia. Donato Borromeo è uno degli esempi viventi di come alcuni servizi pubblici a Brindisi siano stati utilizzati come ammortizzatori sociali: il personaggio, ai tempi di Innovambiente (l’impresa che gestiva il servizio prima di Monteco), era investito addirittura del ruolo di responsabile del patrimonio.

Ieri mattina, dunque, Borromeo sempre in auto con la compagna come nella precedente occasione, alla vista di un’auto civetta della Mobile ha cercato di svicolare, entrando nelle stradine formate dall’edilizia “spontanea” che caratterizza la fascia costiera nei pressi degli stabilimenti balneari di Punta Penne, poco a nord del capoluogo. Tentativo di sottrarsi al controllo però fallito, perché gli uomini del vicequestore Francesco Barnaba lo hanno raggiunto, sottoponendo auto ed occupanti ad accurata perquisizione.

Poi il controllo è stata esteso alla villetta dove Borromeo è domiciliato. Qui, tra il materasso e le doghe del letto, i poliziotti hanno trovato un revolver Smith & Wesson calibro 38 con dati identificativi abrasi (cosa che rende clandestina l’arma) e quattro cartucce nel tamburo da sei colpi. Più che sufficiente per arrestare Borromeo e trasferirlo in carcere su disposizione del pm Pier Paolo Montinaro.

La presenza dell’arma in casa, quindi un rischio evidente per una persona esposta in qualsiasi momento ad un controllo della polizia o dei carabinieri, dimostra che Donato Borromeo aveva ben altri grattacapi oltre quello di dover rientrare al lavoro lunedì (non più come responsabile del patrimonio), e che quindi non era la possibilità di un arresto il suo problema maggiore.

I recenti arresti operati proprio dalla polizia e dai carabinieri, che hanno spopolato le nuove plance di comando della criminalità organizzata, evidentemente hanno spiazzato molti soggetti che erano schierati con una parte o l’altra della fazioni concorrenti. Seminando incertezze e timori, in alcuni casi. E’ presto per dire se Donato Borromeo dormiva accavallato a causa di questa situazione, ma la polizia ci sta lavorando su.

A proposito di dipendenti Monteco, nei giorni scorsi il giudice del lavoro di Brindisi ha rigettato il ricorso di Luca Ferrari, sopreso in orario di lavoro a vendere fiori abusivamente presso il camposanto di Brindisi. Luogo non certo nascosto e defilato. Monteco aveva perciò licenziato per giusta causa Ferrari. Adesso la decisione del giudice che conferma il provvedimento aziendale, almeno in questa fase di giudizio.

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