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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il comandante brindisino del Tenax: "Li vedevamo nel fumo, rischiavano di bruciare"

"Abbiamo salvato molte vite, siamo orgogliosi. Stanchi, anche un po' ammaccati, ma siamo davvero orgogliosi". Parla il comandante del Tenax, uno dei tre rimorchiatori della società brindisina Fratelli Barretta, Luca Zizzi

VALONA - “Abbiamo salvato molte vite, siamo orgogliosi. Stanchi, anche un po’ ammaccati, ma siamo davvero orgogliosi”. Il comandante del Tenax, uno dei tre rimorchiatori della società brindisina Fratelli Barretta, Luca Zizzi, era in zona di operazioni, e poi nella baia di Valona, da domenica mattina. Dovrà ora affrontare un’altra prova dura, il rimorchio a Brindisi del Norman Atlantic appena scattato.

“Vedevamo la gente che rischiava di bruciare – racconta – abbiamo temuto anche che a un certo punto si lanciassero tutti in mare. E invece la situazione è stata gestita con grande perizia da tutti. Anche il comandante del Norman Atlantic, Argillo Giacomazzi, è stato eroico. Noi ascoltavamo le conversazioni via radio. E’ rimasto lì, per tutto il tempo, con l’equipaggio. Continuava a infondere calma a tutti a dire che bisognava stare tranquilli. E’ riuscito a far sì che la situazione non degenerasse, che non si perdesse la testa”.

“Quello che vedevamo noi era orribile. Il fumo, la gente ammassata, le fiamme. Era orribile, una lotta contro il tempo per salvare delle vite. Quello che è stato fatto è incredibile” racconta Zizzi. Merito di tutti, merito dei soccorritori, dei militari, ma anche e soprattutto dell’equipaggio dei tre rimorchiatori della società Fratelli Barretta che per primi sono giunti sul posto e che hanno spento l’incendio. “Il Tenax ha una dotazione che pochi rimorchiatori vantano. Un idrante con un getto tale da riuscire a raggiungere distanze impressionanti. Anche questo è stato determinante per estinguere le fiamme – spiega Zizzi – la tecnologia avanzata delle unità navali che sono intervenute”.

Il Tenax è appena partito da Valona con l’Asmara e il Marietta Barretta per rimorchio del traghetto. Il morale è ancora alto, perché l’impresa va portata a termine e non ci si può lasciare prendere dallo scoramento, dalla stanchezza, dai giorni trascorsi lontano da casa, dal mare in burrasca che rende ancor più complesso operare, resistere. Da domenica mattina all’alba Zizzi e i suoi non vedono i famigliari. Hanno atteso l’arrivo del nuovo anno senza festeggiare. Un accenno di sorriso, lo scambio di auguri a bordo e una chiamata ai parenti per salutarli.

Sulla pelle il brivido per l’incredibile operazione di salvataggio condotta, davanti agli occhi le immagini del disastro, un incubo finito solo mercoledì pomeriggio. Ora si pensa alle difficoltà dell'operazione finale, quella del rientro con la Norman Atlantic al traino. Bisognerà arrivare a Brindisi con la luce, perché l’attracco nel porto non sarà semplice da effettuare. La destinazione prefissata dovrebbe essere la diga di Punta Riso.

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