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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Vantaggiato confessa attentato Torre

LECCE - Ha confessato ciò che era logico ammettesse, vale a dire l’attentato della mattina del 24 febbraio 2008 a Torre S. Susanna contro Cosimo Parato, il proprietario di una piccola azienda agricola al centro di una truffa da 342mila euro ai danni della Carburanti Marchello Sas amministrata dalla moglie. Ha negato ciò che era logico negasse, l’attentato del 1997 a Copertino contro il presidente del comitato di gestione della Usl locale, Cosimo Serratì, per la revoca delle forniture di gasolio. Ed ha dichiarato che sia l’attentato di Torre che quello del 19 maggio 2012 davanti all’istituto professionale “Morvillo Falcone” avevano scopo dimostrativo. Ma in un caso c’è stata la strage, nell’altro un tentato omicidio. Questa la sintesi dell’interrogatorio odierno di Giovanni Vantaggiato, il bomber di Copertino.

LECCE  - Ha confessato ciò che era logico ammettesse, vale a dire l’attentato della mattina del 24 febbraio 2008 a Torre S. Susanna contro Cosimo Parato, il proprietario di una piccola azienda agricola al centro di una truffa da 342mila euro ai danni della Carburanti Marchello Sas amministrata dalla moglie. Ha negato ciò che era logico negasse, l’attentato del 1997 a Copertino contro il presidente del comitato di gestione della Usl locale, Cosimo Serratì, per la revoca delle forniture di gasolio. Ed ha dichiarato che sia l’attentato di Torre che quello del 19 maggio 2012 davanti all’istituto professionale “Morvillo Falcone” avevano scopo dimostrativo. Ma in un caso c’è stata la strage, nell’altro un tentato omicidio. Questa la sintesi dell’interrogatorio odierno di Giovanni Vantaggiato, il bomber di Copertino.

Il rapporto tra logica e dichiarazioni è chiaro: non  avrebbe avuto alcun senso ammettere l’attentato alla scuola Morvillo Falcone come azione di protesta contro i danni permanenti (solo economici) patiti per quella truffa, e negare ciò che sarebbe stato presto scoperto con la riapertura dell’indagine: cioè una relazione tecnica precisa tra l’ordigno del 2008 e quello del 2012. Inoltre l’ammissione è funzionale ad un’altra dichiarazione ribadita oggi, vale a dire che si è trattato di due azioni in solitario. Vantaggiato vuole convincere i magistrati di avere agito da solo, perciò negare la bomba a Parato del 24 febbraio 2008, col forte rischio che gli inquirenti la collegassero comunque a lui, avrebbe demolito la tesi del bombardiere solitario e accreditato quella della presenza di una o altre persone in questa rete di attentati.

Cosa faranno ora i due pm Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi? Passeranno direttamente alle contestazioni anche dell’attentato di Torre o attenderanno di ottenere riscontri obiettivi con la già avvenuta riapertura del fascicolo? Questa è una circostanza diversa dalla scoperta dell’arsenale di esplosivi e degli altri tre ordigni nell’oliveto del padre di Vantaggiato il 6 giugno, quando non vi era alcun dubbio sulle responsabilità dell’indagato anche in questa circostanza, o da solo o in concorso con ignoti.

Sembra certo che gli inquirenti oggi abbiano comunicato formalmente a Vantaggiato che stanno indagando su di lui anche per la vicenda di Torre S. Susanna e per le ipotesi di reato di tentato omicidio e quelle connesse alla detenzione, al trasporto e all’esplosione dell’ordigno del 24 febbraio. Quindi, confessione o no, quella strada era già aperta anche perchè ci sono precisi riferimenti di Parato a Vantaggiato. Ma capire se il movente della bomba al Morvillo, quello della vendetta ulteriore per la truffa patita, convince sino in fondo i pm, al momento è impossibile. Resta il fatto che nessuno può pensare di condurre un'azione dimostrativa collocando una bomba all'ingresso di una scuola, facendola brillare mentre arrivano a gruppi i ragazzi e pensare di non ammazzare o ferire alcuno.

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