Vasto incendio sulla litoranea, salvato dai vigili del fuoco il bosco di Cerano
Ci sono volute oltre nove ore per spegnere un incendio che è scoppiato nella mattinata di oggi sulla litoranea a sud di Brindisi in contrada Tramazzone e che poi si è esteso fino a raggiungere la vicina riserva naturale bosco di Cerano anche a ridosso della centrale a carbone Federico II
CERANO – La richiesta di intervento alla sala operativa del 115 è giunta alle 8.30, sul posto si sono recate alcune squadre dei vigili del fuoco giunte dal comando provinciale di Brindisi. Ad ardere balle di fieno, sterpaglia, alberi e canneto. I pompieri hanno lavorato duramente prima di dichiarare il bosco fuori pericolo (video). È stato anche richiesto l’intervento di un elicottero, le fiamme sono state controllate e fatte confluire in un canalone che si trova a pochissimi metri dal bosco, lì sono state spente con non poche difficoltà visto che era pieno di canne secche e vegetazione a causa della mancata manutenzione da parte del consorzio Arneo.
Già in altre occasioni i vigili del fuoco hanno salvato in extremis il bosco di Cerano, si verificano episodi di questo genere almeno una volta all’anno, fortunatamente l’intervento dei pompieri evita il peggio ma sarebbe il caso che ogni cittadino cominciasse a modificare le proprie abitudini, una fra tutte quella di gettare sigarette ancosa accese sull'erba secca e rovente, poi che si evitasse di accedere stoppie e lasciarle abbandonate e soprattutto, si dovrebberero tenere puliti i terreni incolti, evitando di far crescere l'erbaccia.
La Riserva Naturale Orientata Regionale del Bosco di Cerano è stata istituita con la legge regionale del 23 dicembre 2002 n. 26. Si sviluppa lungo il Canale Li Siedi, nei comuni di Brindisi e San Pietro Vernotico, e occupa un'area di 1.158 ettari. Il bosco di Cerano (chiamato anche "Tramazzone") è un'estesa formazione costituita da un'importante selezione di specie arboree. L'area protetta tutela la porzione residuale di un bosco costiero caratterizzato dalla presenza di macchia mediterranea e formazioni di leccio.
Particolari condizioni microclimatiche permettono lo sviluppo di piante come l'olmo campestre e il Carpino nero, con presenza di un fitto sottobosco. Un tempo gli alberi coprivano interamente il territorio, spingendosi fino a ridosso del mare. Nel corso dei secoli il bosco è stato ridotto a favore dell'agricoltura, che negli ultimi decenni ha a sua volta ha ceduto il passo agli insediamenti industriali (l'area è dominata dalla centrale Enel a carbone "Federico II").
Tra gli animali, oltre a piccoli roditori, è presente il tasso. Sono state individuate inoltre più di sessanta specie di uccelli, di cui 28 nidificanti, soprattutto passeriformi (occhiocotto, cardellino, fringuello, capinera, usignolo). Importante presenza di rapaci diurni e notturni, e in primavera non sono rari il rigogolo e la cicogna bianca.