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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Versava acqua sulla stampante della collega: condannato per stalking

In più circostanze aveva versato dell'acqua sulla stampante e sulla ciabatta della postazione informatica di una collega. E' stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, senza sospensione della pena, un 66enne di Torre Santa Susanna che lavorava presso il Centro provinciale per l'impiego di Mesagne, alle dipendenze di un ente esterno

MESAGNE – In più circostanze aveva versato dell’acqua sulla stampante e sulla ciabatta della postazione informatica di una collega. E’ stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, senza sospensione della pena, un 66enne di Torre Santa Susanna che lavorava presso il Centro provinciale per l’impiego di Mesagne, alle dipendenze di un ente esterno. L’uomo, difeso dall’avvocato Cosimo Lodeserto, è stato riconosciuto colpevole di stalking ai danni della dipendente, costituitasi parte civile nel procedimento e difesa dall’avvocato Gianvito Lillo.

Il torrese venne incastrato dalle telecamere posizionate dai poliziotti della Digos di Brindisi all’interno del box in cui lavorava la vittima, a seguito della denuncia sporta in questura. Inizialmente vennero rilevati alcuni tentativi di manomissione falliti per motivi tecnici.

Il 14 giugno 2013,  arrivò la svolta. Le telecamere ripresero un individuo che entrava nell’ufficio cui si trova la postazione della donna, si avvicinava e utilizzando una bottiglia in plastica versava un liquido, acqua, sia sulla stampante che sulla scrivania. Primo passo la descrizione fisica: una camicia a maniche corte, bianca, pantaloni scuri. Età apparente 55-60 anni, alto non più di 1 metro e 75 centimetri. Capelli bianchi. E un particolare che fece la differenza: un orologio con cinturino in metallo di colore grigio.

l 14 e il 21 agosto, due nuovi episodi: le foto dei figli imbrattate con inchiostro blu. Effettivamente nei filmati si scorgeva una persona che alle 7.43 del mattino entrava nel box, e armeggiava con qualcosa che non si riusciva a visionare bene. Il primo ottobre ancora acqua sulla stampante. Quindi l’identificazione.

Il 30 aprile del 2014, il gip Paola Licci, su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro, emise un provvedimento che vietava al 66enne di avvicinarsi a meno di 300 metri dalla donna. Oltre a quelli accertati dalla Digos, vi erano altri atti di sabotaggio ai danni della dipendente, rispetto ai quali, secondo l’accusa, poteva esservi un coinvolgimento del torrese. Questi è stato condannato anche a risarcire il danno liquidato per la parte civile, pari a 10mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali e delle competenze legali.

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