Vespucci: nuove misure di sicurezza, dopo la morte del marinaio brindisino
Adottati nuovi dispositivi di sicurezza dopo l'incidente che costò la vita al nocchiere Alessandro Nasta
BRINDISI – Sono cambiati i dispositivi di sicurezza a bordo di nave scuola Amerigo Vespucci, orgoglio della Marina Militare italiana, dopo il dramma della morte di Alessandro Nasta, il nocchiere brindisino che il 24 maggio 2012 cadde da un albero da 15 metri di altezza, perdendo la vita qualche ora più tardi presso l’ospedale di Civitavecchia, dove era giunto in elicottero.
Come riferito da alcuni nocchieri intervistati dal giornalista de “La Nazione” Corrado Ricci (il link dell’articolo), adesso si sale sull’albero con un moschettone che “resta sempre assicurato ad una linea-vita che corre parallela; in caso di caduta, oltre ad essere trattenuti, entra in scena un ammortizzatore". Prima, invece, “salivamo sugli alberi, attraverso le griselle (le ’scale’ costituite da cavi d’acciaio fissati ai bordi della nave) – ha dichiarato il nocchiere intervistato da Ricci - assicurandoci di volta in volta col moschettone posto sul capo della cima di trattenuta collegata all’imbragatura”.
In 87 anni di storia, Nasta è stato l’unico marinaio a morire a seguito di un incidente verificatosi a bordo del veliero. La nave era in navigazione isolata al largo dell'Argentario, 40 miglia a Nord di Civitavecchia, quando Nasta, impegnato in una manovra alle vele, precipitò, battendo la testa sul ponte di coperta.
A seguito dell’incidente, la Procura di Civitavecchia aprì un’inchiesta sfociata, nel 2015, nel rinvio a giudizio per omicidio colposo dell’ex capo di stato maggiore della Marina Militare, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, dell'ex capo di stato maggiore della Difesa, l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e dell'ammiraglio Bruno Branciforte, quest'ultimo capo di stato maggiore della Marina dal 2010 al 2012, dell’ex comandante del Vespucci, Domenico La Faia e del suo comandante in seconda, il capitano di fregata Marco Grassi.
Le accuse mosse ai primi tre imputati, in particolare, sono legate all'omessa l'applicazione di una circolare del 1962, poi integrata da altre leggi nel 2008 e 2010, sulla valutazione dei rischi presso le strutture e i comandi intermedi dipendenti. Il processo è ancora in corso. La prossima udienza è prevista per il mese di maggio 2018.