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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Telecamere contro abbandono rifiuti: costo, 39mila euro ogni 60 giorni

Tempi da lumaca per il progetto che il Comune ha concepito per ridurre l’abbandono dei rifiuti, colpa della burocrazia o di chissà cosa. Fatto sta che a distanza di un anno e un mese dal bando per l’affidamento del servizio di videosorveglianza, sono in via di definizione i “punti” sensibili, dove saranno installate nove telecamere

BRINDISI – Tempi da lumaca per il progetto che il Comune ha concepito per ridurre l’abbandono dei rifiuti, colpa della burocrazia o di chissà cosa. Fatto sta che a distanza di un anno e un mese dal bando per l’affidamento del servizio di videosorveglianza, sono in via di definizione i “punti” sensibili, dove saranno installate nove telecamere che permetteranno di punire i trasgressori, sino ad ora segnalati dai vigili urbani soprattutto nelle ore notturne.

Quanto ancora bisognerà aspettare per l’entrata in funzione del sistema? La risposta che è arriva dagli uffici Ecologia e Ambiente dell’amministrazione non indica date: “Presto, a breve, siamo in dirittura d’arrivo”. Non resta che aspettare dopo il bando pubblicato dopo la delibera della giunta del 18 dicembre 2014.

A quanto pare, non c’è ancora un elenco definitivo dei punti ritenuti a rischio di abbandono, la cui compilazione spetta ai funzionari del Comune in accordo con i vigili urbani e con i forestali perché accanto alle aree urbane, affidate ai poliziotti municipali, sono state previste anche zone extra urbane per le quali l’ente ha sottoscritto un protocollo con il Corpo Forestale dello Stato.

Intanto si apprende che proprio in questi giorni il Comune ha chiesto alla ditta “Asieltech” di Brindisi, fornitore del servizio di videosorveglianza, di consegnare “apposita cartellonistica”, vale a dire 75 adesivi che riportino la dicitura “E’ vietato depositare rifiuti in violazione all’ordinanza sindacale numero 2 del 30 luglio 2014 e numero 7 del 19 agosto 2014 che disciplinano le modalità di conferimento e raccolta dei rifiuti solidi urbani. Area videosorvegliata”.

L’adesivo dovrà riportare anche il richiamo all’articolo 13 del Codice in materia di protezione dei dati personali (la cosiddetta legge sulla Privacy). E ancora: “Responsabile del trattamento dei dati sarà il comando della polizia municipale. I trasgressori saranno puniti secondo le sanzioni amministrative pecuniarie previste”.

Per la fornitura e posa in opera, la spesa ammonta a 980,88 euro compreso Iva, mentre il progetto di videosorveglianza costerà 39mila euro ogni due mesi. La somma si riferisce al “noleggio di nove telecamere, con possibilità di rotazione e spostamento anche su nuovi siti che dovessero essere nel frattempo individuati”. Le telecamere saranno nascoste in un armadio che ospiterà il carica batteria, il router modem con scheda sim per la trasmissione di allarmi e segnali video, e potrà essere sistemato sino a 70 metri dal punto da tenere sotto osservazione. Eventuali furti o danneggiamenti della strumentazione, restano “a carico della ditta incaricata del servizio”.

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