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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Furti nei bagagli in aeroporto: via al processo, ai raggi x filmati e chiacchiere

Ai raggi x tutte le chiacchierate, le immagini riprese dalle telecamere installate dalla polizia di frontiera per individuare i presunti topi da bagaglio a mano o di stiva. In parte saranno probabilmente visionate in aula.

BRINDISI - Ai raggi x tutte le chiacchierate, le immagini riprese dalle telecamere installate dalla polizia di frontiera per individuare i presunti topi da bagaglio a mano o di stiva. In parte saranno probabilmente visionate in aula, ad ogni modo saranno decisive nel processo iniziato stamani a carico dei quattro vigilanti dell’Ivri che hanno scelto di non ricorrere a riti alternativi. Quattro le persone al banco degli imputati, si tratta di Andrea Torino, 24 anni di Brindisi, Claudio Malvaso, 34 anni di Mesagne, Antonio Binetti, 38 anni di Brindisi e Antonio Lazzoi, 27 anni di Brindisi, tutte guardie giurate, l’ultimo della lista operaio aeroportuale.

In tre avevano già patteggiato la pena, due altri imputati sono stati condannati al termine di un processo con rito abbreviato.Il pm Milto Stefano De Nozza, che ha coordinato l’inchiesta, ha contestato ipotesi di peculato e di ricettazione. Ha chiesto stamani la trascrizione con perizia delle conversazioni intercettate, oltre che l’acquisizione di altro materiale necessario a provare, secondo l’accusa, la responsabilità degli imputati. Le difese, rappresentate dagli avvocati Antonio Maurino, Vincenzo Farina, Danilo Di Serio e Rolando Manuel Marchionna, hanno invece chiesto l’acquisizione degli hard-disk esterni all’interno dei quali sono memorizzati i filmati che ritraggono il gruppo di vigilanti dell’Ivri dalla mano lesta.

L’Ivri si è costituito parte civile. Il Tribunale, in composizione collegiale (Cucchiara, De Angelis, Testi) ha accolto le richieste e rigettato l’unica eccezione della difesa, che riguardava una doppia contestazione (peculato e ricettazione).

Milto Stefano De NozzaSarà il Tribunale, al termine del processo, a qualificare i fatti qualora dovesse ritenere che vi siano state responsabilità da parte delle persone coinvolte. Stando a quanto fu accertato nel corso dell’attività investigativa il gruppetto di addetti “svuotabagagli”  era interessato a qualsiasi cosa: perfino ai generi alimentari e alle cartoline con i saluti da Brindisi. Ma anche a oggetti hi-tech come Playstation e iPad, per non dire dei telefonini e addirittura dei caricabatterie. Erano nove in tutto le persone indagate per quattordici capi d’accusa. Gli episodi furono filmati da una microcamera che era stata piazzata sul soffitto della “stanzina” adibito al controllo radiogeno dei bagagli. Il primo risale all’estate del 2009 quando furono prelevati dal bagaglio di un viaggiatore cinese 12mila euro che, opportunamente ripartiti, toccarono a due vigilantes. Il 3 agosto del 2011, poi, inizia la sfilza di razzie. Passato ai raggi x il bagaglio di un altro cittadino cinese in partenza da fiumicino, due guardie giurate individuarono un paio di orecchini, una collana e 2 coltellini. Dopo gli orecchini toccò a un telefonino marca Ngm, un profumo marca Ferrari e un caricabatteria per Nokia e un iPad Apple che fu poi rivenduto.

Quattro sono i tentativi di furto non riusciti per diverse ragioni: una volta perché c’era la chiusura a combinazione, un’altra volta perché della semplice carta era stata scambiata per banconote attraverso il video del sistema Bhs, un’altra volta ancora perché subito dopo essersi impossessati di una Playstation, uno dei due vigilantes si accorse della presenza di una delle cinque microcamere (e svariati microfoni spia) piazzati dalla Polaria nel locale, e si affrettò col collega a riporre tutto in valigia. E un’altra volta solo perché la valigia era stata già “controllata” da altri.

L’inchiesta ebbe fine quando alcuni degli indagati si accorsero della presenza di microcamere. Nel 2012 furono eseguite otto ordinanze di custodia cautelare. Si ritorna in aula il 9 aprile prossimo per il giuramento del perito cui sarà conferito l’incarico di trascrivere le conversazioni e per la calendarizzazione delle altre udienze.

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