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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Villa Castelli

Omicidio-suicidio di Villa Castelli: folla per l'ultimo saluto a Giusy Fumarola

I funerali della 48enne uccisa dall'ex compagno Vito Sussa sono stati celebrati nella stessa chiesa dove, due ore prima, si sono svolte le esequie del suo omicida

VILLA CASTELLI - Tanti palloncini rosso ed una grande folla commossa oggi pomeriggio, 2 settembre 2022, a Villa Castelli ha accompagnato l'ultimo viaggio di Giuseppina Fumarola, Giusy per amici e familiari, la sarta 48enne uccisa ieri (1 settembre 2022) a colpi di fucile, dall'ex compagno Vito Sussa che poi si è tolto la vita impiccandosi nel garage della sua abitazione, a pochi passi dalla sartoria dove la donna si stava recando. Il feretro è arrivato nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli accompagnato dai figli della donna, Gessica e Gherardo, dai familiari, dal sindaco Giovanni Barletta e l'amministrazione comunale. Hanno voluto prendere parte alle esequie i sindaci di Oria, Maria Lucia Carone e di San Vito dei Normanni, Silvana Errico. 

funerali giuseppina fumarola 2-2

La messa è stata celebrata da don Antonio Andriulo, parroco della chiesa cittadina in un’atmosfera di grande commozione ma, anche, di riflessione come sottolineato dallo stesso sacerdote, durante l'omelia, invitando tutti ad un esame di coscienza, "ad imparare a riconoscere quei silenzi infernali che si confondono con l’omertà". Parole forti che richiamano ad un senso di responsabilità e all'impegno di tutti, cittadini ed istituzioni, a sconfiggere l'omertà, ad ascoltare e aiutare a denunciare. La cerimonia è terminata con le parole dell'amica di sempre, Giusy che, rivolgendosi a Dio, ha chiesto scusa per le parole di maledizioni pronunciate e di dare "la forza a tutti noi di accettare senza odio quello che è accaduto". 

Solo due ore prima, alle 15, la parrocchia San Vincenzo de’ Paoli ha accolto la salma di Vito Sussa, l'omicida-suicida, in religiosa solitudine. Le salme sono state tumulate nel cimitero di Villa Castelli. Saracinesche abbassate in paese per rispettare il lutto cittadino voluto dall'amministrazione comunale.


Per uomini in cammino Brindisi, Gino Stasi

Femmicidio a Villa Castelli in Provincia di Brindisi. La giovane donna uccisa da Vito Sussa si chiamava Giuseppina Fumarola e aveva 48 anni. Oggi come ieri come domani?  Quando ancora non siamo giunti alla fine del 2022, il numero di femminicidi rilevati in Italia, da parte dI ex mariti ex compagni o familiari, ha già raggiunto oltre 125 donne. In aumento rispetto ai 12 mesi precedenti. Questi sono dati  elevatissimi e l'interessamento della politica e' quasi nullo, nei proclami pre elettorali che si ascoltano non c'e' nessuna proposta che possa almeno arginare questo drammatico fenomeno delinquenziale e dare supporto alle vittime di stalking:  molte delle donne uccise avevano gia' denunciato, anche ripetutamente,  quelli che poi sono divenuti i loro assassini. Perché queste donne non hanno ricevuto un’adeguata protezione? Perchè non è stato realizzato niente di concreto fino ad adesso? La crisi economica non puo' essere una scusante per disinteressarsi completamente di questa piaga lacerante e spietata della nostra società. Noi come gruppo di "Uomini in Cammino" di Brindisi insieme ai tanti gruppi di autocoscienza maschile diffusi in Italia, vogliamo essere soggetti attivi per un cambiamento della cultura maschilista e sessista radicata nel nostro paese. Accanto alla protezione delle vittime vorremmo che crescesse la consapevolezza negli uomini che il modo divedere il rapporto tra i sessi a cui siamo stati educati deve essere modificato e questo può avvenire anche con  un confronto aperto tra uomini. E’ necessario che gli uomini sperimentino che è possibile una maschilinità diversa, non violenta, aperta all’incontro, non possessiva, rispettosa del consenso altrui. Se la situazione nella nostra Provincia è così tragica come il femminicidio di Villa Castelli e il suicidio dello stesso autore dimostrano, pare doveroso proporre dei progetti  strutturati nel nostro territorio come un osservatorio permanente con compiti educativi che promuova una discussione profonda sulla  maschilità tossica, negativa, ancora troppo diffusa  come tanti esempi quotidiani che non giungono agli onori della cronaca purtroppo testimoniano.

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