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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Villaggio pescatori, 21mila euro per consumo acqua: scatta la protesta

Maxi bolletta per 47 famiglie: 15 giorni per pagare, altrimenti fornitura interrotta e perdita dell’alloggio

BRINDISI – Diffida e messa in mora per 47 famiglie residenti negli alloggi del Villaggio pescatori di proprietà del Comune: l’Ente ha chiesto il pagamento dell’acqua facendo recapitare una maxi fattura di 21mila euro relativa al 2016. Hanno 15 giorni di tempo per saldare l’importo pari a 600 euro a testa, in caso contrario la fornitura sarà interrotta.  Non solo. Perderanno anche l’alloggio. Praticamente un ultimatum che ha innescato l’immediata reazione degli assegnatari, piombati a Palazzo di città.

Il Villaggio Pescatori

Il caso

“E’ semplicemente assurdo quello che ci chiede l’Amministrazione con questa lettera”, dicono alcuni dei residenti in via Corte Santa Maria del Casale. Da giovedì scorso, parlare di Comune e Acquedotto o, peggio ancora, fare riferimento alla “bolletta dell’acqua” vuol dire innescare una bomba. “Ci considerano un condominio inadempiente, ma non è così innanzitutto perché noi non siamo mai stati un condominio, di conseguenza è una fattura che non ha ragione di esistere. Anche perché nel canone mensile chiesto a titolo di affitto, è sempre stata ricompresa la spesa per i consumi dell’acqua”, dicono mostrando la missiva spedita dal settore Lavori Pubblici, a firma del dirigente responsabile, Fabio Stefano Lacinio.

La bolletta 

“Le abitazioni non hanno contatori singoli, per cui la domanda è: per quale motivo il Comune ci chiede di pagare quella somma? Perché l’importo chiesto per ciascuna famiglia è lo stesso?”. L’importo esatto ammonta a 598, 71 euro, da versare sul conto corrente intestato al Comune di Brindisi. “Qui ci sono persone, soprattutto anziani, che vivono da soli, per le quali non è possibile sostenere che ci sia lo stesso consumo d’acqua che ha una famiglia. Invece l’Amministrazione non fa distinzione”, proseguono i più arrabbiati.

C’è anche chi sostiene che ad essere inadempiente sia lo stesso Ente proprietario delle case perché non ha mai attivato i singoli contatori, realizzati almeno trent’anni fa. “Eccoli, qua”, dice uno dei residenti. “E’ stato speso denaro pubblico, ma l’allaccio alle singole abitazioni non è mai stato fatto. Il risultato? Quello che vede: ruggine, erbacce, degrado. E poi ci ritroviamo con una maxi fattura per tutti, a prescindere dall’effettivo consumo dell’acqua”.

acquedotto villaggio pescatori-3

La lettera del Comune

A Palazzo di città, di quei contatori non c’è traccia. Per lo meno non vengono menzionati nella lettera recapitata alle famiglie. Il Comune sostiene che ci siano stati “consumi d’acqua” e che l’importo ammonta esattamente a 20.954 euro e 82 centesimi, somma   da addebitare al “condominio sito in via Corte Santa Maria del Casale”, vale a dire al complesso del Villaggio Pescatori che si affaccia nel porto interno. Uno degli angoli più suggestivi di Brindisi dove si può sentire il profumo del mare e ancora si vedono i pescatori impegnati a cucire le reti.

acquedotto villaggio pescatori bis-2

Il termine di 15 giorni

La somma chiesta per ciascun assegnatario deve essere versata “entro e non oltre 15 giorni”, in difetto – si legge – “questa Amministrazione dovrà procedere, di concerto con l’Acquedotto pugliese spa, alla interruzione della fornitura idrica e alla successiva attivazione della procedura di decadenza dell’alloggio, con conseguente risoluzione del contratto, così come previsto per legge e con l’emissione del ruolo per il recupero anche del pregresso debito”.

Se così dovesse essere, rischiano di restare senza la “loro” casa le famiglie nate e cresciute al Villaggio pescatori.

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