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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Villanova: tra i due moli spuntano le vele della Palinuro

OSTUNI – In principio si è temuto che stesse ancorata ad un palmo dalla riva per un’avaria. Invece, di passaggio nelle acque di Villanova, la nave Palinuro ha sostato senza alcun intoppo per l’intera mattinata davanti al golfo della Città bianca. Una lunga e piacevole pausa, prima di riprendere la navigazione. Tanto è stato sufficiente per regalare a diportisti, bagnanti e turisti uno spettacolo inaspettato e l’occasione di immortalare l’evento, con foto e filmati. Un tripudio di vele: spuntate dal mare e ormeggiate tra i due moli.

OSTUNI – In principio si è temuto che stesse ancorata ad un palmo dalla riva per un’avaria. Invece, di passaggio nelle acque di Villanova, la nave Palinuro ha sostato senza alcun intoppo per l’intera mattinata davanti al golfo della Città bianca. Una lunga e piacevole pausa, prima di riprendere la navigazione. Tanto è stato sufficiente per regalare a diportisti, bagnanti e turisti uno spettacolo inaspettato e l’occasione di immortalare l’evento, con foto e filmati. Un tripudio di vele: spuntate dal mare e ormeggiate tra i due moli.

La Palinuro è una goletta della Marina Militare Italiana che svolge il servizio di nave scuola per nocchieri, meccanici e motoristi navali della scuola allievi sottufficiali della Maddalena. Costruita nei cantieri di Nantes in Francia e varata nel 1934 con il nome Commandant Louis Richard per una società privata venne adibita alla pesca e al trasporto del merluzzo nei banchi di Terranova. Nel 1951 venne acquistata dall'Italia per affiancarla all'Amerigo Vespucci nel ruolo di nave scuola in sostituzione del Cristoforo Colombo ceduta all'Unione Sovietica  in conto riparazioni danni di guerra.

La nave dopo l'acquisto venne avviata ai lavori di trasformazione, per essere adibita a nave scuola. Al termine del restauro avvenuto presso il cantiere navale di Castellammare di Stabia e all'Arsenale di La Spezia la nave entrò in servizio nella Marina militare italiana il 16 luglio 1955, ribattezzata Palinuro, in onore del mitico nocchiero di Enea nell'Eneide di Virgilio. Il motto della nave è Faventibus ventis (coi venti favorevoli).

La superficie velica complessiva è di circa 1.000 mq. L'altezza degli alberi sul livello del mare è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e di 30 metri per l’albero di mezzana. Lo scafo, come gli alberi sono in acciaio chiodato ed è costituito da un unico ponte (di coperta) al di sotto del quale vi sono ubicati i locali di vita, le segreterie, le cale, l'officina, la cambusa, le celle frigorifere, la sala apparato motore principale e ausiliari e gli alloggi Ufficiali Subalterni.

Al di sopra del ponte di coperta ci sono le strutture del castello prodiero e il cassero poppiero sul quale, a poppa estrema, c'è la plancia comando. All'interno del cassero sono ubicati gli alloggi, i locali di vita degli Ufficiali e dei Sottufficiali più locali cucina e forno. Il Palinuro ha effettuato le Campagne Addestrative toccando la maggior parte dei porti del Mediterraneo e del Nord Europa.

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