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Cronaca Francavilla Fontana

Vitali lascia la professione. Un nuovo incarico

FRANCAVILLA FONTANA - Tanta polemica per nulla. L’ex onorevole e sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali, non è più l’avvocato del boss di Francavilla Fontana. Ma la notizia è un’altra: Luigi Vitali ha lasciato la toga. Non risulta più in elenco nell’albo degli avvocati iscritti all’Ordine di Brindisi. Non figura neppure altrove.

FRANCAVILLA FONTANA - Tanta polemica per nulla. L’ex onorevole e sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali, non è più l’avvocato del boss di Francavilla Fontana. Ma la notizia è un’altra: Luigi Vitali ha lasciato la toga. Non risulta più in elenco nell’albo degli avvocati iscritti all’Ordine di Brindisi. Non figura neppure altrove. Ha chiesto la cancellazione qualche settimana fa e così, alla fine, è stato.

Come mai? Il diretto interessato ha spiegato: “Questioni personali, ricoprirò a breve probabilmente qualche incarico che è incompatibile con la professione”. Vitali, che tra un annetto dovrebbe percepire la pensione da deputato, non frequenterà più, almeno per il momento, il palazzo di giustizia di Brindisi come aveva ricominciato a fare frequentemente qualche mese fa.

Lo dichiarò a BrindisiReport, senza farsi alcun problema: “Devo pur lavorare, e faccio il lavoro di sempre”. L’avvocato. E non “l’avvocato delle assicurazioni”, ma il penalista di livello. Ha cambiato idea Vitali e una ragione c’è. Un nuovo “lavoro”. E che lavoro. A farsi due conticini gli incarichi incompatibili con l’avvocatura, se per avvocatura non si intende l’esercizio della professione, ma la sola iscrizione nell’albo professionale, sono pochi e prestigiosi.

Vitali non intende fornire anticipazioni: “Nei prossimi giorni si saprà”, né è in grado di chiarire se appendere la toga al chiodo sia stata una scelta irrevocabile o limitata nel tempo. L’ex parlamentare di Forza Italia, che è ora coordinatore provinciale Pdl, dopo la discesa in campo è in tutt’altre faccende affaccendato, poco tempo per riprendere a presidiare le aule di un tribunale, così come hanno da fare ogni santo giorni coloro che svolgono esclusivamente la professione. Ore e ore ad attendere l’avvio del processo. Udienze interminabili, tanta cancelleria.

La posizione di Vitali, del resto, aveva fatto discutere. Ex sottosegretario alla giustizia, politico arrembante con l’ambizione certa di ritornare nell’agone, ex parlamentare e avvocato di un boss, Giancarlo Capobianco. Qualcuno lo aveva difeso, tutti, anche chi aveva voluto sottolineare la questione di opportunità che si era posta, avevano comunque dovuto prendere atto che non c’era alcuna incompatibilità formale. Ora sì, anche se non si sa bene con quale tipologia di impegno.

Resta insomma l’embargo, per usare lessico giornalistico, sulla carica che gli sarà affidata o proposta. Il diretto interessato sa tutto, ma tiene in pectore la buona novella. Scaramantico. Ma dev’essere cosa fatta: cancellazione è avvenuta. La toga è stata riposta.

 

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